L’albero di Natale più “green” è vero o finto?

Abete tradizionale o artificiale, ma anche piante alternative: ecco quello che c’è da sapere per fare un acquisto natalizio che rispetta l’ambiente

Addobbare l’albero di Natale è una tradizione che accomuna molte famiglie, per questo motivo è diventato il protagonista indiscusso delle nostre case nel mese di dicembre. E tutti gli anni – nel caso in cui occorra comprarne uno nuovo – nasce spontaneo il dubbio: meglio vero o finto? Nuovo o di recupero? Secondo Confagricoltura un albero artificiale viene utilizzato in media per 6-9 anni, ma per essere più ecologico di un albero vero dovrebbe essere utilizzato almeno per 20 anni. D’altro canto l’albero in plastica evita che vengano tagliati alberi veri (spesso privati anche delle radici) lasciando così intatte le superfici boschive. Ma, per trovare la soluzione più ecosostenibile, ciò che conta davvero è scegliere in modo consapevole: ecco un vademecum per avere un abete natalizio davvero green.

Quando l’albero finto è la scelta più ecologica. Per scegliere il giusto albero artificiale è bene innanzitutto conoscerne i componenti e la provenienza: nella maggior parte dei casi vengono importati dai paesi asiatici (trasportati per migliaia di chilometri con relative emissioni di anidride carbonica) e sono realizzati in PVC e metallo, materiali che hanno un impatto ecologico in termini di emissioni di gas serra e di costi per lo smaltimento. Quindi il primo importante consiglio, quando si ricorrere a un abete finto, è di trattarlo con cura e di farlo durare almeno una decina d’anni o comunque il più a lungo possibile. Ancora più ecologica la scelta di acquistare o ricevere un albero di Natale usato (ad esempio su eBay o Subito): decidendo di riutilizzarlo, lo salverete dalle discariche. L’albero di Natale finto è dunque una buona soluzione se già lo si possiede e se trattato con cura, non come una decorazione usa e getta. Prezzo: il costo di un albero in plastica dipende da altezza e dimensione e varia da poche decine di euro a qualche centinaio.

Quando è meglio scegliere un albero vero. Alcuni intoppi possono invece presentarsi nel caso dell’acquisto di un nuovo abete vero: questa pianta, tipica dei climi nordici, non si adatta facilmente alle condizioni meteorologiche italiane, motivo per cui terminate le feste finisce spesso per essere buttato (sempre avviandolo alla raccolta differenziata, in nessun caso un albero va gettato nel cassonetto o direttamente con l’umido). Secondo il Corpo Forestale dello Stato il consiglio più importante è quello di acquistare l’albero con le radici intatte presso un vivaio, richiedendo il tagliandino di riconoscimento che indica il luogo di origine, la specie di appartenenza e l’età. Nel caso dei “cimali”, cioè gli abeti senza radici sostenuti dalla classica croce di legno, bisogna verificare che siano il frutto di diradamenti forestali autorizzati. Solo così potremo essere certi che nulla verrà tolto alla natura. E per il prezzo? L’abete vero viene venduto a prezzi variabili dai 20 euro fino addirittura a più di 500 a seconda delle dimensioni, della varietà e del vaso in cui è riposto.

La alternative più green: i sempreverdi del Mediterraneo. Si può scegliere di addobbare le proprie piante presenti in giardino o in balcone, facendo attenzione a non danneggiare rami e foglie con luci e decorazioni. Altrimenti ci sono specie adatte al nostro clima che possono dare davvero molte soddisfazioni: cipressi, ginepri e latifoglie come l’alloro, il corbezzolo, il bosso o gli agrumi, limone, arancio e mandarino, sono perfetti per un Natale moderno e sostenibile in quanto, tolti gli addobbi, tornano a vivere in terrazzo o all’aperto senza problemi.

Comprarlo vero e riconsegnarlo dopo Natale. Sembra la soluzione perfetta: da qualche anno ci sono iniziative che permettono di acquistare un abete vivo per poi riconsegnarlo a gennaio al punto vendita in cambio di un buono dello stesso valore da spendere nel negozio. In questo senso va l’iniziativa portata avanti da Ikea, che permette alla clientela di prendere l’albero natalizio in una sorta di comodato d’uso: basta versare una cifra pari a 14,99 euro per ritirare un esemplare alto circa 140 cm, da tenere in casa per le feste, per poi riconsegnarlo tra il 5 e il 14 gennaio 2018. In cambio si ottiene un buono dall’importo pari al prezzo di acquisto che si potrà spendere nei negozi del gruppo dal 5 al 31 gennaio 2018. Per ciascun abete restituito, IKEA donerà €2 ad AzzeroCO2, società di Legambiente e Kyoto Club, per un progetto di forestazione in un’area del “Comune di Eraclea” (VE).

La raccolta straordinaria di alberi a Roma. Impegnata su questo fronte anche AMA che da anni ha lanciato la campagna di raccolta straordinaria e riciclo degli alberi di Natale: dopo le feste i cittadini romani possono consegnare gratuitamente il proprio albero di Natale a uno dei 13 Centri di Raccolta o dei 200 Punti Mobili di Raccolta gratuita ingombranti Riciclacasa coinvolti nell’iniziativa. Gli alberi saranno restituiti alla natura ripiantando quelli ancora vitali in parchi, giardini o aree prescelte gestite dal Corpo forestale dello Stato. Le piante non più vitali, invece, verranno riutilizzate riciclandole per la produzione di compost ecocostenibile da giardino.

 

 

Per poter visualizzare i commenti devi accettare i cookie facoltativi, clicca qui per cambiare le tue impostazioni sui cookie.