Tornato dalle ferie? Riparti con il piede giusto

È tempo di riprendere lavoro e abitudini quotidiane. Ecco come fare per superare la malinconia da rientro dalle vacanze...

Holidays Blues non è il titolo di un pezzo jazz, è la malinconia da vacanza, quella che da noi psicologi e comportamentalisti chiamano “sindrome depressiva da rientro”. Tornare a casa, dopo due o tre meravigliose settimane di ferie mette, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, di cattivo umore un impiegato su due, secondo l’Istat, invece, un lavoratore su dieci. In tutti casi parliamo di cifre ragguardevoli.

I sintomi I sintomi più diffusi sono ansia, noia, incapacità di concentrarsi, insofferenza, apatia, letargia, irritabilità. Se invece la sindrome è più forte si può manifestare addirittura con qualche linea di febbre, mal di gola o dolori muscolari.

Ma che colpa ne ho? Nessuna, la colpa è da attribuirsi alla biologia, alle ghiandole surrenali per la precisione, che producono gli ormoni dello stress, e, dopo un periodo di rallentamento e di riposo, non sono in grado di reagire immediatamente al ritorno al lavoro, creando malessere e disadattamento. Per riassestarsi è quindi indispensabile procedere al rientro gradualmente.

Prendere tempo. La prima cosa da fare è tornare a casa almeno due giorni prima di rientrare al lavoro. Solo così si può smaltire lo stress del viaggio, delle valigie da disfare e delle lavatrici da fare. E poi, considerando che in vacanza non sempre ci si riposa ma alle volte si fanno le ore piccole con gli amici o lunghe scarpinate per visitare città o siti archeologici, è bene concedersi almeno un giorno di assoluto relax prima di riprendere il lavoro.

To-do list. Sempre per non rimanere sommersi dalle cose da fare una volta tornati a casa è bene preparare una lista del “to-do”. Cose da fare assolutamente oggi, cose che si possono fare domani e altre addirittura che possono aspettare anche il prossimo weekend.

Per una volta rimando a domani. La sera del rientro non mettetevi ai fornelli. Andate a mangiare una pizza sotto casa… infondo siete ancora in vacanza. Alla spesa ci si può pensare domani.

Mangiar bene. L’alimentazione è un fattore primordiale, è bene non eccedere le 2mila calorie al giorno per almeno le prime due settimane. Stare leggeri eviterà pesanti apatie.

In forma. L’esercizio fisico, soprattutto se praticato all’aperto, «incrementa il dosaggio nel sangue di endorfine, le sostanze chimiche prodotte dal cervello dotate di proprietà euforizzanti e di conseguenza antidepressive. Se questa attività è svolta amatorialmente, quindi senza la pressione dell’aspetto agonistico esasperato, produce un effetto benefico sul sistema immunitario, contribuendo a ridurre al massimo i vari acciacchi da raffreddamento, così comuni in questa particolare situazione di post vacanze. Quindi sì a passeggiate, bicicletta, piscina, ma anche partitelle di calcetto, tennis, basket, pallavolo. Un modo utile e divertente anche per chi vuole dimagrire se ha esagerato un po’ con cibo e alcohol o se si è impigrito sulla sdraio. E purtroppo le statistiche parlano chiaro: un italiano su quattro torna dalle ferie zavorrato di almeno 3 chili» (Mabel Bochi, La Gazzetta dello sport).

Due passi? No, 120. Se invece si preferisce camminare l’intensità adeguata è 120 passi al minuto che corrispondono a 10/11 minuti per chilometro. Per almeno 20 minuti.

Donne e mamme. La sindrome colpisce soprattutto le donne, perché solo durante le ferie le mamme e mogli riescono finalmente  a sospendere le solite noiose e faticose attività domestiche (pulire, stirare, cucinare) (fonte: affariitaliani.it).

Le abitudini. Se durante le ferie eravate soliti prendere l’aperitivo fuori, oppure leggere un libro prima di addormentarvi cercate di mantenere queste abitudini almeno per i primi giorni. Continuate per un periodo anche se breve, vi aiuterà a sentirvi ancora un po’ in vacanza.

Un aiuto naturale. Se tutto questo non dovesse bastare ci si può aiutare con dei rimedi naturali:

-La Melatonina aiuta a metabolizzare i nuovi ritmi vita (si trova in farmacia). Il sonno se sano e regolare è un antidepressivo. Durante la fase di rodaggio, non bisogna mai dormire meno di sette ore a notte.

-La papaya fermentata (in farmacia o in erboristeria), è un potente antiossidante, ottima contro lo stress da rientro.

-I fiori di bach. Ce n’è uno quasi per ogni sintomo. Per questo motivo è bene farsi consigliare dall’erborista di fiducia [http://rimedinaturali.blogosfere.it].

Io penso positivo perché son vivo. Sembra banale ma pensare positivo ed essere propositivi può aiutare a trovare la giusta carica di energia per affrontare il rientro e tutto l’arretrato accumulato sul lavoro. Pensare a come migliorare la propria situazione lavorativa permette di vedere un luce in fondo al tunnel anziché la grande muraglia cinese.

La casella mail. Secondo Kevan Hall, esperto di management e di gestione delle risorse umane, autore del manuale Speed Lead, per sopravvivere alla sindrome da rientro al lavoro bisogna cancellare le mail ricevute durante le vacanze: «Gran parte dei messaggi sono certamente obsoleti e le cose davvero importanti vi saranno comunque rimandate».

Tutto funziona anche senza di me. Secondo Stephen Brooks, un consulente di management del gruppo britannico Pa Partners, invece, le mail portano ad un’altro problema: «La casella della posta è zeppa di attività di scarso valore, e ciò ci ricorda quanto tempo della nostra vita lavorativa sia improduttivo. Ci rendiamo poi conto che l’organizzazione è sopravvissuta piuttosto bene senza di noi, il che solleva la questione del quanto siamo rilevanti» (Corriere della Sera).

Le ferie brevi. Per questo, molti studiosi di questo fenomeno depressivo suggeriscono di fare ferie brevi oppure di non staccare del tutto la spina durante le vacanze, così come suggerisce il claim Francesco Casoli, numero uno di Elica: «Portarsi un poco di lavoro in ferie ma soprattutto le ferie al lavoro». È in questo modo che esorta i suoi 2.800 dipendenti a ritrovare quello spirito sereno e produttivo della vacanza anche dentro l’azienda (Corriere della Sera).

Prendere le distanze. In ogni caso il fatto di comprendere di non essere indispensabili all’azienda ma comunque molto utili, permette anche di prendere le giuste distanze dal lavoro, di non soccombere all’ansia da prestazione (fenomeno che colpisce l’11.6% degli italiani) e andare in palestra un’ora due giorni a settimana senza sensi di colpa, senza avere l’incubo che la società per la quale lavorate possa chiudere a causa del pilates. Gli esperti rassicurano che lo sport è un ottimo modo per dare il meglio sul lavoro mantenendo la lucidità interiore.

Tutti in gita. L’ultimo escamotage niente male è quello di organizzare per la fine del mese una bella gita fuori porta. Che sia al mare o in montagna…anche solo l’idea di ripartire, di poter ritrovare anche solo per qualche ora quella serenità vacanziera, fa stare meglio e rende meno crudele la quotidianità del presente che il lavoro piaccia o meno.

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