Se telefonando… in vacanza

Navigare e chiamare dall’estero può costare molto caro. Colpa del roaming. Prima di partire meglio conoscere tariffe e offerte. E dal 1° luglio parlarsi in Europa conviene...

.Il roaming internazionale, dall’inglese to roam, vagare. Ovvero le procedure e normative che permettono al nostro cellulare o smartphone di chiamare e navigare all’estero.

Come sa chi è stato in vacanza fuori dall’Italia, il roaming ha un costo, spesso alto. Per navigare su internet in roaming infatti le tariffe italiane sono le più care in Europa (secondo un rapporto dell’Ocse pubblicato nei giorni scorsi e relativo alla fine del 2010).

Dal primo luglio le chiamate in roaming effettuate in Europa saranno più convenienti per tutte le compagnie telefoniche. Un nuovo regolamento europeo (la direttiva 544) prevede per l’inizio del nuovo mese un’ulteriore riduzione dei costi dell’eurotariffa – così è chiamato il piano applicato automaticamente a tutti i consumatori, sia business sia consumer, che non abbiano siglato opzioni specifiche per il servizio di roaming e che telefonano o ricevono chiamate nell’area Ue.

I paesi coinvolti sono i ventisette dell’Unione europea più i membri dello spazio economico europeo, come Islanda, Norvegia e Liechtenstein, mentre la Svizzera non ha aderito ufficialmente al regolamento. Cosa cambia per le chiamate: per quelle effettuate si spende 0,42 euro al minuto con scatto iniziale di 30 secondi anticipati e il resto della tariffato a secondi, mentre per le chiamate ricevute si tratta soltanto 0,132 euro al minuto con tariffazione a secondi effettivi di conversazione. Per gli sms il prezzo massimo rimane quello fissato nel luglio 2009, tredici centesimi a messaggio.

Nel caso in cui un utente nel passato abbia attivato un’opzione di roaming che oggi risulta più cara dell’eurotariffa, le sue chiamate, relative all’Europa, verranno automaticamente adeguate ai nuovi limiti.

Orientarsi nel dedalo di tariffe per chiamare e navigare proposte dalle diverse compagnie telefoniche non è facile. La prima cosa da sapere è che la scelta della tariffa e dell’operatore più economici dipende dal Paese di destinazione. Alcuni esempi: per Austria, Australia, Danimarca, Gran Bretagna, Hong Kong, Irlanda, Svezia conviene 3 Italia, grazie alla possibilità di legarsi direttamente alla rete degli operatori locali del gruppo 3, e così alla fine è come se navigassimo in Italia (a seconda dell’offerta attiva, anche solo un euro per quattro ore sul web).

Passport di Vodafone, a partire dal 18 luglio, è molto economica, specie per chi va su internet dal cellulare: solo 2 euro e mezzo al giorno. Un po’ di più, 6 euro, per tablet o pc. Vodafone ha anche una Weekly Tarif, che costa 10 o 20 euro a seconda del paese (è utile consultare il sito http://www.areaprivati.vodafone.it).

Tim Data Roaming Europa è ottima per poco traffico: con 5 euro a settimana si hanno 10Mb, sia da computer che da cellulare, quindi con lo stesso prezzo per differenti apparecchi. Ancora per cellulari, Tim propone un’offerta (TimxSmartphone Estero) per cui negli Stati Uniti si ha lo stesso prezzo che in Europa, cioè 2 euro al giorno, mentre nel resto del mondo si tratta di 5 euro al giorno.

Per quanto riguarda Wind, le sue offerte sono piuttosto valide, rispetto alla concorrenza, soprattutto se si naviga negli Stati Uniti con il computer. In Europa Tim rimane più economico, ma include meno traffico: con Wind si arriva anche a 100 Mb con l’offerta Web Travel Weekly. L’altro piano di Wind si chiama Easy Travel Internet e va a consumo: 3 euro al mese e poi si paga in base a quanto si naviga.

In generale occorre sempre stare attenti a non superare il limite di megabyte di navigazione compresi nel proprio piano tariffario, altrimenti si pagano dei sovrapprezzi.

Escluso Europa e Usa, nel resto del mondo è difficile navigare spendendo poco. Alcuni Paesi sono coperti dalla Weekly Tariff di Vodafone, per gli altri la scelta più immediata è la Data Roaming Globe di Tim. È valida in 160 paesi, e costa quaranta euro a settimana.

Nel suo report l’Ocse ha analizzato i piani tariffari di 68 operatori nei 34 Paesi membri dell’organizzazione. I canadesi sono quelli che pagano più caro lo scambio dati in viaggio, 24,61 dollari, seguiti dagli americani (22,04 dollari) e dai messicani (19,85 dollari). Chiude la classifica la Grecia, ai cui utenti il roaming dati costa solo 4,17 dollari. L’Italia, con un prezzo sopra i 10 dollari, è la prima europea e al di sopra della media Ocse, ma ben lontana dai livelli esorbitanti di Canada o Usa.

Cosa possono fare gli operatori, oltre a proporre tariffe più basse, per tutelare i consumatori? L’Ocse spiega che dovrebbero mettere in atto semplici misure, come l’invio di un sms con i dettagli delle tariffe agli utenti che si trovano all’estero, o anche stabilire un limite – di dati o di prezzo – oltre il quale la connessione viene interrotta.

Qual è il miglior piano tariffario da usare all’estero quindi? Come al solito dipende, oltre che dal proprio operatore, da quali sono i servizi a cui si è interessati. Vodafone Passport e All’estero come a casa di 3 consentono di portare nell’area Ue il piano nazionale pagando un extra per ogni telefonata, rispettivamente di un euro e 50 centesimi, se il traffico vocale in roaming (in entrata e uscita) viene sviluppato tra operatori appartenenti allo stesso gruppo. 3 Eurotariff replica invece l’eurotariffa e Zero Confini Europa di Tim applica la tariffazione europea a partire dal sesto minuto: il che significa che per i primi cinque minuti di conversazione si paga un’altra cifra, cioè un euro per le telefonate sia effettuate sia ricevute. Molto conveniente Daily Travel Europa di Wind (utilizzabile dal 18 luglio): 20 centesimi al minuto per le chiamate in uscita e 10 per quelle in entrata più un euro al giorno scalato alla prima telefonata effettuata o ricevuta nell’arco della giornata.

Alcune offerte sono estese anche a Paesi extra-Ue, come 3 Eurotariff e Zero Confini Europa includono anche le chiamate da e per la Svizzera o Daily Travel Europa per la Croazia: occorre stare attenti però, perché quando ci si reca in Paesi fuori dall’Unione europea valgono di solito tariffe di roaming molto più salate, come per internet.

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