Piante, come curarle quando si va in vacanza

Semplici consigli per mantenere le piante in salute e difenderle dal caldo anche durante le vacanze estive, spendendo poco o niente col fai-da-te

Il giardinaggio fa bene all’umore, come sostiene una ricerca Coldiretti, e la metà degli italiani se n’è accorto: il 46,2 per cento dei cittadini ha infatti in casa fiori o piante da curare nel balcone e nel giardino. Ma come fa un italiano su due a curare le piante mentre è in vacanza, magari in una delle spiagge più belle d’Italia? Ecco una guida pratica per non lasciare terrazzo e giardino all’asciutto, senza spendere una fortuna.

Conoscere le proprie piante. La prima cosa da fare prima di partire è documentarsi sulle esigenze delle vostre piante e valutare con attenzione quali hanno bisogno di più acqua e quali invece non sopportano i ristagni. Le piante grasse hanno la capacità di resistere per lunghi periodi senza soffrire l’assenza di acqua, quindi resisteranno senza problemi. Il geranio è una pianta da clima arido e non soffre troppo la siccità, ma teme il ristagno idrico: non lasciate il sottovaso pieno d’acqua durante la vostra assenza. Al contrario, il Ficus benjamina ha bisogno di un substrato umido costante. L’ideale è scegliere piante poco esigenti, che richiedono meno acqua. Ma vediamo come regolarsi in base al periodo di assenza da casa.

Periodi brevi. Se si tratta di una breve vacanza di pochi giorni, il problema non si pone: le piante resisteranno, basterà innaffiarle abbondantemente prima di partire. È sempre buona norma lasciare dei recipienti pieni vicino ai vasi cosicché l’acqua, evaporando, crei un ambiente umido, raggruppando le piante l’una vicina all’altra, in modo che insieme formino un microclima.

Fino a tre settimane. Se invece la vostra assenza da casa è di due o tre settimane, occorre trovare una soluzione, da un sistema di irrigazione casalinga all’aiuto di un vicino che venga a dare acqua alle vostre piante. Se optate per il fai-da-te, ecco qualche idea che vi farà risparmiare.

  • Il metodo della bottiglia rovesciata. Il rimedio più classico – e molto efficace – è quello della bottiglia d’acqua rovesciata. Basta riempire una bottiglia di plastica dopo aver fatto dei piccoli fori sul tappo e incastrarla capovolta nel terreno del vaso. È importante fare anche un foro sul fondo della bottiglia per consentire all’acqua di scendere gradualmente. Un trucco adatto a due settimane di assenza, massimo tre.
  • Il metodo dei fili di lana. Un altro metodo ingegnoso che permette alle piante di sopravvivere 2-3 settimane è quello dei fili di lana. Basta raggruppare le piante, mettere una grande bacinella piena d’acqua al centro, facendo attenzione che la superficie dell’acqua risulti più elevata rispetto alla terra dei vasi. Servono dei fili di lana, meglio se intrecciati tra loro, da disporre con un’estremità nell’acqua e l’estremità opposta nel terriccio. Il resto lo farà la fisica: l’acqua infatti tenderà a migrare lungo i fili di lana, fino a raggiungere il terriccio, garantendo un flusso costante. Finché il contenitore conterrà acqua, le vostre piante potranno beneficiarne, quindi più sarà grande il serbatoio, maggiore sarà l’autonomia. Un consiglio? È sempre bene fare dei tentativi prima di partire, vi aiuteranno a dimensionare correttamente il vostro impianto fai-da-te, evitando di sprecare acqua.
  • Gli idroretentori. Non richiedono abilità manuale e sono ottimi per ridurre la frequenza delle innaffiature o per lunghi periodi di assenza, grazie al composto gelificato, che trattiene e rilascia acqua nel tempo. C’è la soluzione in gel, composto per il 97% da acqua demineralizzata. Questo prodotto si presenta in flaconcini da inserire nel terreno esattamente come nel metodo della bottiglia rovesciata. Una volta inserito nei vasi, il gel si trasformerà nuovamente in acqua, che verrà poi assorbita dalle radici della vostra pianta. Nei negozi di giardinaggio e online si trovano a poco più di 16 euro.

Sistemi di irrigazione programmabili. Se il vostro budget è un po’ più alto, potete anche optare per degli appositi sistemi di irrigazione a goccia muniti di un programmatore, in grado di stabilire in modo personalizzato la quantità esatta e la frequenza delle irrigazioni giornaliere. Questi pratici programmatori d’irrigazione si trovano in commercio a partire da 20 euro.

Servizio di ricovero piante. Se è arrivato il momento della partenza per le vacanze e non avete ancora trovato il modo di provvedere alla cura delle vostre piante, c’è ancora un’alternativa: affidare le piante ad un vivaio che offre il servizio di ricovero temporaneo. Il costo del servizio dipende dalla struttura a cui ci si affida, ma in generale è quantificabile in 1 Euro + iva per ogni giorno solare di permanenza di ogni singola pianta in vivaio. Tale importo copre il solo ricovero, altri servizi aggiuntivi sono quantificati a parte (sono costi aggiuntivi per esempio il ritiro della pianta a casa e l’eventuale riconsegna, i trattamenti antiparassitari eventualmente richiesti, l’eventuale rinvaso, la potatura ecc.). Se possedete una pianta costosa o rara e non volete rischiare di vederla seccare durante la vostra assenza, cercate i vivai nella vostra zona e chiedete se offrono questo servizio di ricovero.

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