Mini guida alle ristrutturazioni edilizie

Alcuni interventi di ristrutturazione edilizia consentono detrazioni ai fini IRPEF. Cerchiamo di capire quali soggetti possono usufruire del beneficio fiscale e quali sono i passi da seguire

La Legge di Stabilità 2015 ha prorogato fino al 31 dicembre 2015 la possibilità di usufruire della maggiore detrazione IRPEF per interventi di ristrutturazione edilizia effettuati sulle abitazioni o sulle parti comuni degli edifici residenziali. Analizziamo dunque la tipologia di interventi coinvolti dal beneficio fiscale e tutti gli adempimenti che devono rispettare i contribuenti per poter usufruire della detrazione.

Quali interventi danno diritto alla detrazione. Dalle opere di restauro all’installazione di sistemi di antifurto, passando per lavori finalizzati all’abbattimento di barriere architettoniche, sono moltissimi gli interventi che generano il beneficio d’imposta. Nello specifico, ecco i lavori sulle unità immobiliari e sugli edifici residenziali per i quali spetta l’agevolazione fiscale:

– interventi di manutenzione straordinaria e lavori per le opere di restauro delle unità immobiliari residenziali e le relative pertinenze. L’elenco preciso è contenuto alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del D.P.R. n. 380/2001;

– lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria effettuati sulle parti comuni degli edifici residenziali (es. sostituzione di pavimenti e serramenti, tinteggiatura di pareti, impermeabilizzazione di tetti e terrazze ecc.)

– ricostruzione e ripristino dell’immobile in caso di calamità;

– realizzazione di posti auto e autorimesse;

– lavori volti all’eliminazione di barriere architettoniche, come la realizzazione di ascensori o elevatori esterni all’abitazione;

– interventi volti a migliorare la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap;

–  interventi di bonifica dall’amianto e realizzazione di opere con l’obiettivo di evitare gli infortuni domestici.

– lavori per prevenire il rischio di atti illeciti da parti di terzi (rafforzamento di cancellate, porte blindate, sistemi di antifurto ecc.) o finalizzati a ridurre l’inquinamento acustico, migliorare il risparmio energetico o all’adozione di misure antisismiche.

Tutti i lavori in esame devono essere effettuati su abitazioni e parti comuni di edifici residenziali situati nel territorio dello Stato.

Beneficio non solo per i proprietari. Ma chi sono i soggetti che hanno diritto alla detrazione? Secondo la normativa, possono accedere alla detrazione sia i proprietari degli immobili che tutti i titolari di diritti reali/personali di godimento sulle unità immobiliari oggetto di intervento. Oltre ai soggetti che detengono la proprietà dell’immobile, potranno dunque godere del beneficio fiscale anche locatari o contribuenti che detengono diritto di usufrutto, abitazione o superficie sull’immobile.

L’ammontare della detrazione. Secondo le ultime disposizioni della Legge di Stabilità 2015, fino al 31 dicembre di quest’anno i contribuenti possono detrarre dall’IRPEF il 50% degli oneri sostenuti per gli interventi di ristrutturazione edilizia, con un tetto massimo di spesa di 96 mila euro. Nel 2016 il beneficio si attesterà al 36%, con un limite di spesa per unità immobiliare di 48 mila euro. La detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo, a partire dall’annualità in cui è stata sostenuta la spesa.

Facciamo un esempio: nell’anno in corso, un contribuente ha speso 10 mila euro per interventi volti al miglioramento della sicurezza nella propria abitazione, con l’installazione della porta blindata e di alcune grate sulle finestre. Il soggetto ha diritto ad una detrazione ai fini IRPEF di 5 mila euro, pari al 50% dell’importo sostenuto. Il beneficio non verrà però goduto tutto nel 2015, ma verrà suddiviso in 10 quote: per l’anno in corso – nella dichiarazione dei redditi 2016 riferita all’anno 2015 – dunque la detrazione finale sarà di 500 euro (1/10 di 5 mila euro).

I consigli per godere della detrazione. Una volta individuata la tipologia di intervento e i soggetti coinvolti, vediamo gli adempimenti pratici previsti per richiedere la detrazione.
Ecco una mini guida per non correre il rischio di perdere il beneficio fiscale:

– inviare la comunicazione all’Azienda sanitaria locale contenente le generalità del committente dei lavori e il luogo in cui gli stessi si svolgeranno, la natura dell’intervento con la relativa da di inizio e i dati dell’impresa esecutrice. È possibile non inviare la comunicazione per gli interventi che non prevedono l‘obbligo di notifica preliminare all’Asl;

– conservare tutte le fatture e le ricevute che testimoniano le spese sostenute;

– effettuare il pagamento tramite bonifico bancario o postale: la causale del versamento dovrà obbligatoriamente contenere il riferimento all’apposita norma (articolo 16-bis del D.P.R. n. 917/1986) e dovranno essere presenti il codice fiscale/partita Iva del soggetto che paga e del beneficiario del pagamento;

– essere in possesso della domanda di accatastamento (se l’immobile non è ancora censito), delle ricevute di pagamento Imu, della delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori, del consenso scritto del possessore se l’intervento è effettuato da un soggetto diverso oltre che delle abilitazioni amministrative richieste dalla legge per il lavoro in esame.

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