L’ospedale diventa “verde”

Strutture sanitarie che sfruttano energie pulite, che costeranno meno e che avranno un volto più gradevole, funzionale e bello...

Progetto «Ospedale Verde». Si tratta di spendere nei prossimi tre anni 10 milioni di euro (7 vengono da Asl e Regione, 3 dal ministero della dell’Ambiente) su 60 edifici dell’Asl di Arezzo per l’installazione di impianti per fonti rinnovabili, tecnologie per l’efficienza energetica, impianti di trigenerazione.

Ospedali, grandi inquinatori. L’ospedale è un sistema complesso, dagli elevati consumi e un impatto ambientale che va dall’emissione di inquinanti alla produzione di rifiuti solidi e liquidi al consumo idrico. «Ospedale Verde» prevede l’autoproduzione del 50% dell’energia necessaria, la riduzione del 25% delle emissioni di CO2 e un risparmio annuo di 1,5 milioni di euro.

Fotovoltaico, impianti di trigenerazione, Led. A guidare il progetto l’ingegnere Daniele Giorni: «Tra le prime operazioni, l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti e la sostituzione delle caldaie con modelli di ultima generazione. La seconda serie di interventi prevede impianti di trigenerazione ad alta efficienza, alimentati a metano, che generano energia elettrica, termica e frigorifera». Infine, l’illuminazione vedrà l’inserimento della tecnologia Led: «Questa operazione», spiega Giorni, «ha anche un valore di ricerca. È la prima volta, infatti, che questa tecnologia viene utilizzata negli ospedali».

Perdite d’acqua. Tra gli sforzi per ridurre i costi, anche quelli per il controllo sulle perdite d’acqua e la raccolta differenziata dei rifiuti. «Per quello che riguarda l’acqua», spiega Enrico Desideri, direttore generale dell’Asl di Arezzo, «abbiamo introdotto un sistema di allarme computerizzato che segnala le perdite, permettendoci d’intervenire tempestivamente per evitare che le risorse idriche vengano perdute. Per i rifiuti, invece, abbiamo inserito in tutte le nostre strutture un contatore che ci permette di monitorarli e di controllare i rifiuti pericolosi».

Tonnellate di CO2. Desideri: «Investire 7 milioni di euro è stato uno sforzo notevole. Ma considerando i risparmi futuri, circa 1,5 milioni ogni anno, è senza dubbio la strada giusta da percorrere. Un cambiamento di marcia che non solo trova riscontro nel risparmio economico, ma che ci permette anche d’inquinare di meno. Con i prossimi interventi, infatti, ridurremo del 25% le emissioni di CO2. Portandole, dalle attuali 27 mila tonnellate annue a 20 mila».

Le imprese più importanti della città. Sempre più aziende sanitarie pensano alla salute (anche) dell’ambiente. Architetture orizzontali, modulari e iperflessibili. Macchine sostenibili nonostante siano tra gli edifici più energivori. Questo il dna degli ospedali contemporanei, con l’immancabile presenza del verde. Strutture costosissime con budget di centinaia di milioni di euro. «Un ospedale da 600 posti letto – spiega Luigi Colombo di Techint – necessita di duemila dipendenti. Gli ospedali sono maxi-poli di aggregazione e non di rado sono tra le imprese più importanti di una città».

Italiani, francesi e tedeschi. In Italia c’è un rinnovato fermento intorno alla progettazione di nuove strutture sanitarie che, secondo gli esperti, sanno tenere il confronto con quelle francesi o tedesche. Tra le opere più interessanti realizzate c’è l’ospedale di Mestre di Altieri e Emilio Ambasz, quello della Versilia, quelli di Alba e Bergamo di Aymeric Zublena, quello di Legnano realizzato da Techint, il Meyer di Firenze di Cspe e ancora quello di Gubbio-Gualdo Tadino dell’architetto Lamberto Rossi.

Il pioniere dell’ecosostenibilità ospedaliera. È stato l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, che si fregia della qualifica di primo ospedale bioclimatico d’Italia per la dichiarata osservazione di tutti i canoni della compatibilità ambientale. Tra le soluzioni adottate, la serra bioclimatica-fotovoltaica che accoglie chi giunge all’Ospedale, nuovi sistemi di controllo e gestione dell’illuminazione e la posa del verde sul tetto e sui terrazzi della struttura, per mantenere nell’edificio una temperatura fresca.

Gas naturale delle valli bergamasche. I medesimi obiettivi sono stati seguiti nel progetto «Insieme per la salute dell’ambiente» che ha preso il via dagli Istituti ospedalieri bergamaschi. Qui tutto il fabbisogno energetico sarà soddisfatto da fonti rinnovabili: nel caso specifico, il progetto concepito con ABenergie prevede che la fornitura di gas naturale ed energia idroelettrica prodotta nelle vicine valli bergamasche. Il Nuovo Ospedale di Alba-Bra si è contraddistinto per il suo progetto che ha come obiettivi: la massima riduzione possibile dell’impatto di una struttura complessa e invasiva, e caratteristiche di concentrazione di traffico, di fabbisogno energetico, di produzione di rifiuti. Anche l’Asl di Olbia si è posta l’obiettivo dell’ecosostenibilità: per i tre presidi ospedalieri della Gallura è prevista la realizzazione un impianto fotovoltaico.

Controllare il consumo via web. Di questi giorni anche il progetto europeo «Green@Hospital» per lo sviluppo di un sistema intelligente di gestione e controllo dell’energia basato su una piattaforma Web, che monitora 24 ore su 24 i consumi con l’obiettivo di ottimizzarli. Si tratterà di sistemi auto-adattativi di gestione dei flussi energetici che porteranno benefici ai pazienti in termini di comfort, agli Energy Manager in termini di ottimizzazione dei parametri di gestione degli impianti, e alle aziende sanitarie in termini di economia. Il team di lavoro è formato da 11 partner europei (quattro ospedali, due Centri di Ricerca e cinque partner industriali). Tra questi anche uno italiano, Ospedali Riuniti di Ancona. In ognuno si farà ricerca su un aspetto degli edifici: ad Ancona, in particolare, verranno applicate tecnologie per l’efficienza energetica del Data Center e altre tecnologie di ottimizzazione degli impianti di climatizzazione ed illuminazione.

Il paziente. L’ottimizzazione dei consumi e il rispetto per l’ambiente sono punti fondamentali per la creazione di questi ospedali ma l’uso della tecnologia e dei materiali naturali saranno finalizzati soprattutto all’accoglienza del paziente che in un momento delicato per sé e per i suoi familiari, oltre a ricevere le cure, risiederà in camere più confortevoli e gradevoli. Ad esempio i quattro Nuovi Ospedali della regione Toscana (Lucca, Prato, Apuane e Lucca), ora in cantiere, promettono: «Esposizione alla luce naturale, arredi scelti, attenzione al comfort e ottimo livello di privacy: tutte le camere saranno  a due letti e dotate di servizi igienici».

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