La cucina del futuro fa a meno del gas

I piani di cottura a induzione sfruttano l’energia magnetica. Sicuri, efficienti e di design, stanno conquistando chef e casalinghe...

Cucinare col fuoco. «La cucina è un atto d’amore. Amo la fiamma, ce l’ho persino tatuata sul braccio: un diavolone con il forcone, gli spaghetti e un fornello sotto. Il fuoco lo vedi, lo alzi, l’abbassi. Però, da professionista, ho scoperto il piacere di cucinare sulla piastra a induzione» (Alessandro Borghese).

Il futuro è l’induzione. Belli, funzionali, sicuri. I fornelli a induzione sono il futuro della cucina. Oggi si cucina con questi piani cottura nel 20% delle case italiane e il dato è in crescita. Nel resto d’Europa, però, i fornelli azionati da corrente elettrica sono molto più diffusi: realtà consolidata nei Paesi Scandinavi e in Francia, in Germania sono addirittura imposti per legge nei condomini che vietano gli impianti a gas.

Campo magnetico. Come funziona la cucina a induzione. Il piano cottura, una superficie di vetroresina piatta, lucida e nera, si aziona con la corrente elettrica. Una speciale bobina genera un campo magnetico, che a sua volta mette in movimento le molecole di metallo della pentola. L’energia prodotta viene trasmessa ai tegami e cuoce i cibi.

Vantaggi dell’induzione. I vantaggi di una cucina a induzione rispetto agli altri sistemi (gas, radianti o alogeni):

• È sicura perché non utilizza il gas.

• Disperde pochissima energia (ha un rendimento del 92%).

• Il piano di cottura rimane sempre freddo, non si rischiano scottature (è solo la pentola che diventa calda).

• È facile da pulire.

• Le zone di cottura si attivano solamente quando viene appoggiata una pentola con fondo magnetico.

• La cottura è perfettamente uniforme, grazie alla distribuzione omogenea del calore.

Il pentolino sul fuoco. Un esempio pratico: se si dimentica sul fornello il pentolino del latte, la macchina si spegna automaticamente nel monento in cui il liquido cade sul piano cottura.

Design innovativo. Altro aspetto positivo: il design. Spiega l’architetto d’interni Stefano Dedè: «Il design e le linee dei fornelli a induzione hanno trasformato quello che era un elettrodomestico in un arredamento d’arredo, integrandolo nella continuità dei piani cucina. Perché oggi in cucina è importante l’estetica: ci si deve appagare anche con lo sguardo».

Potenza elettrica. Prima di installare un piano cottura a induzione bisogna controllare la portata elettrica di casa. Le cucine a induzione hanno bisogno di una potenza di 4,5-5 kW, la portata elettrica media delle case italiane è invece di tre kW. Per questo motivo è possibile sia necessario un adeguamento. Inoltre, secondo i produttori, la linea elettrica deve essere sempre protetta da un interruttore magnetotermico (come da certificazione Cei 64-8).

Il controllo dei consumi. Altro vantaggio dei piani elettrici a induzione, la funzione power management che consente, nel caso di uso contemporaneo di più zone di cottura, di ridurre l’assorbimento elettrico.

Aria sana. Grazie a una bassissima dispersione termica, l’aria in cucina risulta più fresca. Si ha anche un ambiente più sano: nelle cucine tradizionali, il gas disperso satura l’aria di sostanze provocate da una non completa combustione, come il monossido di carbonio o l’ossido e il biossido di azoto.

Prezzi alti. Il problema principale dei piani cottura a induzione è il prezzo, nettamente superiore rispetto a quello dei fornelli a gas. Si va dai 599 euro del modello in vendita da Ikea, agli 850 euro dell’ultimo modello Extenso Technology di Scholte (quattro piani cottura, possibilità di gestire diverse temperature contemporaneamente), ai 1.500 euro della Free Induction della Siemens (superficie riscaldata flessibile e sistema di controllo dei consumi), fino ad arrivare ai modelli extralusso, come il CX 480 di Gaggenau che costa 4.800 euro (display intelligente e piano di cottura che permette di spostare le pentole in qualsiasi punto).

Ammortizzare la spesa. La spesa iniziale sarà, in parte, ammortizata nel tempo grazie a una riduzione dei consumi, anche perché le alte temperature si raggiungono più velocemente e il piano si attiva solo quando si appoggia la pentola.

Acqua che bolle. Per far andare in ebollizione due litri di acqua con il gas ci vogliono circa otto minuti, con l’induzione ne bastano cinque.

Lo chef e l’induzione. Giancarlo Morelli, chef stellato dell’Osteria di Pomiroeu a Seregno (Milano), entusiasta dei fornelli a induzione: «Entreranno sempre più nel mondo della cucina perché sono molto più gestibili dal punto di vista della pulizia e del risparmio energetico. L’induzione è la chiave di volta per vivere meglio in cucina. Io la uso sia a casa che nel mio ristorante, alternandola con i fuochi». Ma così non farà scomparire i piatti tradizionali? «Assolutamente no, a parte le cotture al barbecue si può fare tutto. Non è il fuoco che fa la differenza, ma il tegame».

Pentole da cambiare. Altro svantaggio legato alla cucina a induzione sono le pentole. Per funzionare con il sistema magnetico devo avere un fondo in ferro. Molte delle pentole antiaderenti sono realizzate in alluminio, quindi non vanno bene. Così anche quelle in rame, in vetro o in ceramica. Per capire se i tegami che si hanno sono adatti, basta controllare il simbolo presente sul fondo, oppure utilizzare una calamita.

Pentole care. Le pentole adatte per l’induzione sono più costose di quelle normali, ma si possono trovare a prezzi abbordabili. Per fare un esempio, una casseruola in inox pesante si va dai 60 ai 170 euro. Lo chef Giancarlo Morelli: «Care? La pentola per essere buona deve essere cara».

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