Jerome Powell è il nuovo Presidente della FED

Cambio di vertice per la Banca Centrale americana: Jerome Powell è il nuovo Presidente. Ecco chi è e quale sarà la sua politica monetaria

Con l’avvicinarsi della scadenza del primo mandato di Janet Yellen al vertice della Banca Centrale americana la domanda ricorrente era se sarebbe stata riconfermata  riconfermata al termine del suo mandato.  Nonostante apprezzata da molti e definita dallo stesso Presidente Donald Trump come “eccellente”, la risposta è no e arriva il nome ufficiale del successore: Jerome Powell,  già membro del Board dal 2012 e vicino alla Yellen per idee in tema di politica monetaria.

Chi è Jerome Powell. Classe 1953, di Washington, Jerome Powell è stato nominato da Barack Obama membro del Board della Banca Centrale americana nel 2012. Avvocato e banchiere, Powell è ritenuto “l’uomo della continuità” rispetto a ciò che la Yellen lascia in eredità. I suoi studi iniziano con il conseguimento di un bachelor in Politica presso l’Università di Princeton nel 1975, e proseguono con una laurea in giurisprudenza all’Università di Georgetown, nel 1979, dove ha fatto esperienza come direttore del Georgetown Law Journal. Sotto la presidenza di George W. Bush è stato assistente segretario e sottosegretario del Tesoro.

La continuità con la Yellen. Durante questi cinque anni nel Board, Powell ha mostrato di appoggiare le idee di Janet Yellen sul tema della politica monetaria. Ha infatti sempre sostenuto la politica di rialzi dei tassi graduali, tanto che lo scorso settembre ha anche votato a favore della riduzione di bilancio di portafoglio, sostenendo che un possibile acquisto di nuovi asset potrà avvenire solo in particolari circostanze (come una nuova crisi). Powell, inoltre, non è un sostenitore delle rigide regole matematiche degli economisti, come la Taylor Rule,  relazione matematica che lega alcune variabili economiche (inflazione e prodotto interno lordo) a uno strumento di politica monetaria come il tasso di interesse. Per questo motivo è stato in contrasto con i repubblicani del Congresso che invece spingevano verso tale regola per rendere più trasparente la politica della FED. “Le regole semplici sono pensate per essere interessanti e utili, ma rappresentano solo una piccola parte dell’analisi necessaria per valutare il percorso appropriato per la politica monetaria”, ha detto lo stesso Powell a febbraio. “Non riesco a pensare ad alcuna attività umana critica e complessa che possa essere ridotta in modo sicuro a una semplice equazione di sintesi”. La lontananza dai principi economici lo porta anche  ad essere morbido nei confronti degli istituti bancari. In un discorso tenuto nel 2015, per esempio, ha affermato che il ruolo di un Consiglio dovrebbe solo essere di controllo, non di gestione.

Una svolta nella FED. Eppure, nonostante il prescelto sia un alleato della Yellen, la nomina di Powell ha segnato una svolta nella storia della FED: infatti, accade per la prima volta da 40 anni che un nuovo Presidente degli USA non conceda un secondo mandato a un Presidente della Banca Centrale, nominato da un predecessore di partito differente. Prima di Trump, a fermare la tradizione era stato il Presidente Jimmy Carter che aveva scelto William Miller come successore di Arthur Burns.

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