Io faccio la differenziata e aiuto il pianeta

Ecco come fare per imparare a separare bene i rifiuti e dare una mano all'ambiente. Iniziative, traguardi e anche sconti per i cittadini...

Rifiuti, la definizione. «È un rifiuto qualsiasi materiale derivato da una attività umana e destinato all’abbandono o alla distruzione. I rifiuti sono classificati come urbani o speciali, a seconda della loro origine, e pericolosi o non pericolosi, a seconda delle loro caratteristiche» (definizione da Legambiente).

Il mese del riciclo. Ottobre è il mese dedicato al riciclo e alla raccolta differenziata. L’obiettivo a cui si punta oggi, oltre a sensibilizzare i cittadini su questi temi, è quello di mirare sempre più alla qualità. Imparare a riciclare bene i rifiuti è fondamentale per la riuscita della raccolta differenziata.

Un’iniziativa in giro per l’Italia. In occasione del «Mese del Riciclo e della Raccolta Differenziata di Qualità», il Conai (Consorzio nazionale imballaggi) e il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, in collaborazione con l’Anci (l’Associazione nazionale dei comuni italiani), promuovono l’iniziativa “Raccolta 10+”. Per tutto il mese di ottobre, nelle piazze di 20 capoluoghi di regione, 90 capoluoghi di provincia e dei comuni aderenti, verrà distribuito materiale informativo allo scopo di sensibilizzare il cittadino ai temi del riciclo e della raccolta differenziata. La prima tappa il 4 ottobre a Verbania, Bergamo, Parma, Grosseto, Pesaro e Palermo.

Il Decalogo per una raccolta di qualità. Il Decalogo per la raccolta di qualità, disponibile online e distribuito in formato cartaceo nelle piazze italiane:

–      Separare correttamente gli imballaggi in base al materiale di cui sono fatti e metterli nell’apposito contenitore per la raccolta differenziata;

–      Ridurre sempre, quando possibile, il volume degli imballaggi, schiacciando le lattine e le bottiglie di plastica e comprimendo carta e cartone;

–      Dividere gli imballaggi composti da più materiali, per esempio i barattoli di vetro dal tappo di metallo;

–      Togliere gli scarti e i residui di cibo dagli imballaggi prima di buttarli nella raccolta differenziata;

–      Sapere che la carta sporca di cibo o altro, i fazzoletti usati e gli scontrini non vanno nella raccolta di carta e cartone;

–      Fare attenzione a non buttare nel bidone del vetro anche ceramica, specchi o lampadine;

–      Buttare nell’alluminio non solo lattine, ma anche le scatolette per i cibi, i tubetti, le bombolette spray ecc.;

–      Riciclare gli imballaggi in acciaio che riportano le sigle FE o ACC;

–      Differenziare tutti i tipi di plastica, a eccezione degli oggetti (come i giocattoli) fatti parzialmente di questo materiale;

–      Ricordare che il legno va portato nelle isole ecologiche comunali apposite.

Il colore dei cassonetti. A creare confusione nei cittadini è la mancanza di standardizzazione del colore dei cassonetti per la raccolta differenziata. Alcuni esempi:

–      a Cagliari il giallo per carta e cartone, l’azzurro per gli imballaggi in plastica; il verde per contenitori in vetro, latta e lattine; il marrone per l’umido-organico; il giallo scuro per la carta dei grandi utenti pubblici; il grigio per l’indifferenziata;

–      a Padova il marrone per l’umido-organico; il blu per plastica, vetro e metalli; il giallo per la carta; il grigio per il secco non riciclabile;

–      a Roma il bianco per carta, cartone e cartoncino; il blu per vetro, plastica e metallo; il verde per i materiali non riciclabili;

–      a Bari il verde per il vetro; l’azzurro per la carta; il giallo per la plastica;

–      a Sassari il bianco per carta e cartone; il giallo per plastica e lattine; l’azzurro per il vetro; il marrone per l’organico; il verde per il resto (eccetto farmaci e pile);

–      a Milano il nero per i rifiuti generici; il giallo per plastica e metallo; il verde per il vetro; il bianco per carta e cartone.

Obiettivo per il 2012. Obiettivi minimi fissati dalla legge per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani negli ultimi anni:

–      50 per cento per la fine del 2010;

–      60 per cento per la fine del 2011;

–      65 per cento per la fine del 2012.

La situazione attuale. Il 26 luglio 2011 l’Istat ha reso noti gli indicatori ambientali urbani per l’anno 2010. La raccolta dei rifiuti urbani è pari a 609,5 kg per abitante, in aumento dello 0,9% rispetto al 2009. La quota percentuale della raccolta differenziata, sul totale dei rifiuti urbani, è pari al 31,7%, in aumento di 1,4 punti percentuali sull’anno precedente, ma comunque ancora lontana dall’obiettivo del 50 per cento previsto per la fine del 2010.

Differenze tra Nord, Centro, Sud e Isole. Nel dettaglio, la situazione è migliorata rispetto al 2009, ma presenta delle differenze tra Nord, Centro e Sud Italia. La percentuale di raccolta differenziata è pari a:

–      oltre il 40 per cento nei comuni capoluogo del Nord;

–      28,1 per cento nei capoluoghi del Centro;

–      21,3 per cento al Sud;

–      15 per cento nelle Isole.

Le prime cinque città italiane più rispettose dell’ambiente sono Pordenone, Novara, Carbonia, Verbania e Salerno, con oltre il 70 per cento di raccolta differenziata; le ultime cinque Palermo, Catania, Messina, Siracusa ed Enna, tutte sotto l’8 per cento di raccolta differenziata.

I contributi ai comuni. Dal momento che la raccolta differenziata comporta maggiori spese ai comuni, il Conai riconosce loro dei contributi, in maniera proporzionale alla purezza dei rifiuti di imballaggio conferiti (più la raccolta differenziata è ben fatta, maggiore sarà il contributo). Un comune di 100 mila abitanti che fa una raccolta differenziata di circa il 45 per cento può ottenere dal Conai dai 232 mila euro l’anno a circa un milione per i materiali riciclati in maniera pulita (Il Sole 24 Ore).

Una tessera punti per chi ricicla. Il comune di Pisa ha consegnato ai cittadini una tessera in cui accumulare i punti ricevuti per la raccolta differenziata nelle isole ecologiche. Più punti si accumulano e maggiore è lo sconto, dal 5 al 30 per cento, sulla tassa da pagare.

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