Devo iscrivere mio figlio a scuola. Ma dove lo mando?

A breve bisognerà scegliere l'istituto in cui far studiare i propri ragazzi. Ecco una guida sulle varie tipologie tra cui orientarsi...

È tempo di iscrizioni. A gennaio iniziano le iscrizioni per la scuola: dalla materna alle superiori, è il momento di iniziare a pensare all’anno prossimo. Per alcuni la scelta è particolarmente importante: il primo anno di materna, il primo di elementari o di medie, la scelta delle superiori. Come orientarsi? Cosa scegliere, una scuola pubblica, una scuola paritaria o una scuola straniera?

Scuola pubblica, poche spese. La scuola pubblica non ha costi, tranne quelli, eventuali, della mensa. Si tratta di rette parametrate alla fascia di reddito a cui si appartiene. Compilando il modello Isee presso un Caf o sul sito dell’Inps e presentandolo alla scuola dei propri figli si può sapere quanto costa il pranzo, cifra che cambia di regione in regione e anche di città in città. Secondo un’indagine elaborata dal Servizio Politiche Territoriali della Uil una famiglia, in media, spende circa 70 euro al mese per far mangiare un bambino.

Offerta programmata. Il Pof, il Piano dell’Offerta Formativa, è un documento che ogni istituto prepara e che ne delinea l’identità culturale e progettuale. Ogni scuola esplicita la propria progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa. Qui troverete ad esempio informazioni sul numero degli alunni per classe, sulle scelte didattiche, sulle materie in programma, sugli orari delle lezioni, ecc.

Diritto allo studio. I vantaggi della scuola pubblica sono molteplici: prima di tutto gli istituti garantiscono il diritto all’istruzione. Nessun bambino può essere rifiutato. Se la scuola ha già esaurito i posti disponibili, un altro istituto dovrà farsi carico dell’inserimento del piccolo (di solito si compilano delle graduatorie con liste d’attesa per stabilire quali bambini sono stati ammessi e perché). Questo però è anche uno svantaggio. A volte si finisce per non riuscire a scegliere la scuola, ma bisogna accontentarsi di andare ad occupare i posti rimasti liberi. Le iscrizioni si chiudono il 20 febbraio e ovviamente prima si arriva e più chance si hanno di vedersi accettata la domanda.

Istituti equivalenti. Le scuole paritarie sono istituti non gestiti dallo Stato a cui però viene riconosciuto il diritto a rilasciare titoli di studio alla pari delle scuole statali, corrispondendo un apposito contributo finanziario. Ci sono scuole gestite da Comuni, da enti religiosi, da privati laici e da altri enti pubblici o scolastici (per esempio le scuole che applicano il metodo Montessori).

Paritarie in crescita. Gli alunni delle scuole paritarie sono pari al 12,1% della popolazione scolastica (e sempre in crescita rispetto all’anno precedente). Le motivazioni, almeno per quanto riguarda le scuole cattoliche, sono, secondo don Francesco Macrì, presidente Fidae, «un crescente servizio di qualità, una risposta diversificata alla crescente domanda educativa, una didattica personalizzata ed orientativa, un progetto educativo condiviso dalle famiglie, … Queste sono le vere ragioni per cui una famiglia, nonostante la forte crisi economica di questi ultimi anni, si sottopone ad affrontare una spesa in più: quella della retta della scuola paritaria. Ma lo fa perché sa bene che si tratta di un investimento a garanzia del futuro di suo figlio»

Rette per (quasi) tutti. Le scuole paritarie funzionano come le scuole pubbliche, hanno un Pof (Piano dell’Offerta Formativa) e possono affiancare attività extrascolastiche o sperimentazioni didattiche. A differenza delle scuole pubbliche, però, richiedono una retta, che non comprende solo la mensa ma anche la frequentazione della scuola (e spesso l’iscrizione). Ovviamente ogni istituto ha i suoi prezzi, non sempre proibitivi. Non ci sono graduatorie per entrare, le iscrizioni solitamente sono più agevoli ed è possibile essere inseriti anche in corso d’anno.

Censimento. Scuole pubbliche e scuole paritarie sono state censite e presto saranno online sul sito del Miur, il Ministero dell’Istruzione, per il progetto “Scuola in chiaro”, che sarà accessibile a partire dal 12 gennaio e che metterà a disposizione in forma organica le informazioni relative a tutte le scuole italiane di ogni origine e grado. In particolare saranno presenti i dati posseduti dal ministero integrati con quelli forniti dalle singole scuole: «si tratta di informazioni generali sulla scuola, alunni, esiti scolastici, personale scolastico e altro ancora» quindi per esempio il numero dei bocciati, quanti alunni e insegnanti popolano l’istituto e, forse, anche il livello della dispersione scolastica.

Scelta a portata di mouse. Sarà possibile consultare il Pof, sapere se la scansione scolastica è suddivisa in trimestri o quadrimestri, se ci sono materie aggiuntive, se è previsto solo il tempo pieno o anche quello prolungato, se la scuola organizza attività pomeridiane extrascolastiche. Con un click sarà possibile capire se la scuola è dotata di bar, infermeria attrezzata, medico scolastico, psicologo, così come con quali strutture è attrezzata la scuola.

Iscrizione online. Oltre a poter cercare la scuola scegliendo tra vari criteri, sarà anche possibile iscriversi online all’istituto scelto. Al termine del processo, si riceverà la conferma di aver completato correttamente l’iscrizione attraverso un messaggio di posta elettronica e/o un sms.

Scuola straniera. Ci sono poi le scuole straniere, soprattutto nelle grandi città, in particolare Roma: sono scuole nate per i figli del personale di ambasciata che sono però aperte anche all’iscrizione di studenti italiani. Normalmente operano secondo i programmi di insegnamento del paese di riferimento, spesso includono lo studio della lingua italiana, ma non sono parificate: per ottenere i titoli di studio italiani bisogna partecipare agli esami di stato come privatisti. I costi per gli italiani solitamente sono piuttosto elevati, i vantaggi sono sicuramente il bilinguismo, la conoscenza di culture e tradizioni diverse (gli stranieri hanno spesso nazionalità diverse da quelli che si trovano nelle scuole pubbliche), le relazioni sociali (sono frequentate spesso da figli di manager, ambasciatori, sportivi, ecc).

Scuola europea. A Parma funziona la scuola europea a cui possono iscriversi i figli dei funzionari della Istituzioni europee, figli di personale straniero operante presso aziende o figli di cittadini italiani o stranieri residenti nel Paese dove opera la scuola.

Istruzione valutata. Uno dei criteri che può aiutare i genitori nella scelta della scuola sono i risultati ottenuti dagli alunni nel test Invalsi. L’Invalsi è l’ente di ricerca che effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell’offerta formativa delle istituzioni di istruzione. Solitamente le scuole hanno a disposizione i risultati dei test Invalsi dei loro alunni: potete chiederli e farveli illustrare. Sono i punteggi ottenuti in media dagli alunni della scuola durante queste verifiche (effettuate sempre dall’ente Invalsi) e/o negli esami di Stato e vi permettono di valutare il livello di apprendimento in quella determinata scuola.

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