10 consigli per scegliere l’università

Assecondare inclinazioni e interessi non basta: ecco cosa prendere in considerazione per valutare atenei, servizi e corsi.

Sono sempre di più gli italiani che decidono di continuare gli studi dopo la scuola superiore – nell’A.A. 2015-2016 gli immatricolati sono stati 6.000 in più rispetto all’anno precedente – ma la scelta del percorso di studi accademico non è facile, considerata la vasta offerta degli atenei. Per scegliere, sono tanti gli aspetti da tenere in conto, dal prestigio dell’università in un determinato ambito al costo, dato dalla retta e da eventuali trasferimenti fuori sede. Abbiamo quindi selezionato una serie di risorse online e offline per guidare studenti e genitori alla scelta dell’università. Dalle app degli atenei ai portali con i consigli di tutor e psicologi, dai bonus per le tasse e gli alloggi universitari alle lezioni a distanza, ecco le opzioni da prendere in considerazione prima di iscriversi al prossimo anno accademico.

  1. Scegliere la facoltà con le app. Nella scelta della facoltà un aiuto può arrivare dalle applicazioni. Gratis, disponibile per dispositivi Android e Apple, AlmaOrièntati è un percorso di orientamento alla scelta universitaria realizzato da un team di psicologi. Le informazioni fanno riferimento alle indagini AlmaLaurea e ad analisi su banche dati in Italia e in Europa del ministero dell’Università, dell’Istat e dell’Ocse. Molto utili anche OrientApp, app gratuita per i sistemi iOS, e Cosa Studio, applicazione per Android che simula anche i test d’ammissione.
  2. Consultare le statistiche. Per orientarsi nella scelta è utile anche consultare le classifiche di Censis – la Repubblica e de Il Sole 24 Ore che, in base a diversi elementi, danno i voti agli atenei nostrani. La classifica di Censis-la Repubblica è guidata dall’università di Siena. Secondo la ricerca, l’ateneo toscano è molto forte nelle borse di studio, nei contributi, nei servizi (alloggi e mense), è efficace sul web e sui social. Il Sole valuta gli atenei in base a nove indicatori di qualità (dall’affollamento alla dispersione, dall’indice di attrattività all’impegno nella ricerca): sul podio ci sono l’università di Verona, l’università di Trento e il Politecnico di Milano.
  3. Trovare l’ateneo giusto. Oltre a scegliere la facoltà, bisogna individuare anche l’ateneo giusto. Ormai quasi tutte le università hanno un’applicazione che facilita la vita degli studenti (USiena, Luiss App, App LaSapienza, iBicocca ecc.): scaricarle è un ottimo punto di partenza per capire quali servizi sono messi a disposizione degli universitari. Informazioni utili si ricavano anche su Universitaly.it, il portale del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca creato per accompagnare gli studenti e le famiglie nella scelta del percorso di studi e dell’ateneo. All’università si trascorreranno almeno tre anni e per questo sarà bene scegliere un ambiente confortevole e stimolante. Verificate le strutture e i servizi messi a disposizione dall’ateneo (mense, laboratori, biblioteche, convenzioni sportive ecc.) e le possibilità di stage, tirocini, programmi di scambio internazionale, master post laurea per trovare lavoro.
  4. Analizzare il piano di studi. Valutare attentamente il piano di studii dei corsi a cui si è interessati e verificare quali materie si andrà a studiare. Individuare gli esami fondamentali e confrontarli con le proprie preferenze e obiettivi professionali. Se qualcosa non è chiaro, è utile parlare con gli studenti che sono già iscritti a quel corso (in questo senso può essere molto interessante dare un’occhiata al forum di studenti.it). Per chiarirsi le idee è importante partecipare alle iniziative di orientamento che consentono di entrare in aula, per esempio open day e open week, alle giornate di orientamento tenute nell’ateneo di riferimento o a quelle organizzate nel proprio istituto superiore. Le date cambiano di ateneo in ateneo, ma solitamente si svolgono tra aprile e giugno: basta consultare il sito dell’ateneo in questo periodo per essere informati del prossimo evento.
  5. Capire i reali sbocchi professionali. Informarsi sulle figure professionali più richieste dal mercato del lavoro (che non sempre richiedono una formazione universitaria) e sulle opportunità che il corso di studi di nostra preferenza può offrire. Se possibile, confrontarsi con chi lavora nell’ambiente per avere un’idea più precisa del settore verso cui ci si sta orientando.
  6. Fare due conti. Frequentare l’università costa, trasferirsi in un’altra città incrementa le spese. Calcolare insieme alla propria famiglia il budget a disposizione, tenendo conto delle tasse universitarie (e della possibilità di avere riduzioni sulle rette) e di eventuali detrazioni fiscali, anche per gli affitti nel caso di universitari fuori sede. Se il corso di laurea che si vuole frequentare è offerto da più università, stilare un elenco di pro e contro per ogni ateneo e scegliere il più adatto alle proprie esigenze, anche dal punto di vista economico. Tenere conto che se più studenti appartenenti al medesimo nucleo familiare frequentano la stessa università pubblica è possibile richiedere la riduzione della tassa d’iscrizione e dei contributi universitari: l’agevolazione, che cambia di ateneo in ateneo, può sfiorare il 30%. Lo “sconto famiglia” o “bonus fratelli e sorelle” è previsto, in modalità diverse, all’università di Palermo, in quella di Padova, alla Sapienza, ma anche in molti altri atenei. La riduzione è valida per ciascun membro della famiglia e ognuno deve presentare la propria richiesta.
  7. Informarsi su borse di studio e alloggi gratis. Le borse di studio universitarie non legate a particolari bandi di concorso (attribuite a studenti meritevoli e a quelli che appartengono a determinate fasce di reddito) sono gestite in maniera autonoma dalle regioni che ricevono i fondi dal ministero. Informarsi sul loro ammontare e su quali requisiti servono per ottenerle. Oltre alle borse di studio le università spesso assegnano altre agevolazioni come alloggi nelle residenze universitarie. Di solito le scadenze variano in base all’ateneo: la soluzione migliore, quindi, è rivolgersi all’ufficio universitario competente per avere tutte le informazioni in merito.
  8. Prepararsi a test d’ingresso e quiz preselettivi. Ormai quasi tutti i corsi di studio prevedono un test attitudinale per capire il livello di partenza degli studenti. Moltissime facoltà, in più, sono a numero chiuso: l’iscrizione è consentita solo a chi supera i test d’ammissione. I test di ammissione vanno affrontati preparandosi per tempo e, quindi, oltre ai testi, sono molto utili anche le simulazioni delle prove che si trovano online: su Universitaly.it, Studenti.it e su Testuniversitari.it è possibile trovare i test degli anni precedenti e cimentarsi in anticipo nella prova.
  9. Non aver paura di cambiare. Chi ha frequentato il liceo classico può scegliere Fisica, chi ha fatto un istituto tecnico può iscriversi a Lettere e Filosofia. Ogni cambiamento è gestibile se alla base c’è la volontà di portare a termine i propri obiettivi. Può succedere anche, in particolare tra le matricole, di avere forti dubbi sulla scelta appena fatta. Sbagliare corso di studi è una cosa che può succedere: se nel corso dell’anno accademico ci si rende conto di non avere interesse per il percorso intrapreso, non aver paura di cambiare e orientare la propria attenzione verso qualcos’altro.
  10. Alternativa a distanza. Se non si ha la possibilità di frequentare un’università fuori sede o full time, esiste la possibilità di rivolgersi a un’università telematica. Unitelematiche.it è il portale delle università italiane online che permettono di frequentare corsi di laurea a distanza e il cui titolo di studio è legalmente riconosciuto. La convenienza o meno di questa scelta dipende dal singolo caso: si tratta di una soluzione adatta soprattutto a chi lavora o per altri motivi non può frequentare. È una soluzione relativamente economica, ma si perde l’interazione faccia a faccia e l’esperienza tipica della “vita universitaria”.

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