Passione B&B, a casa mia

Per aprirne uno non servono grandi investimenti economici, bastano un bagno in più, una stanza vuota e... tempo da dedicarci...

Numeri. In Italia ci sono 20.437 Bed & Breakfast (dati Istat 2009). Ipotizzando una media di due persone per unità, sono oltre 40 mila le persone che, nel nostro Paese, si dedicano all’ospitalità in famiglia.

Perché si apre. I B&B sono strutture gestite da privati che forniscono, all’interno della loro abitazione, un servizio a pagamento di alloggio e prima colazione. Il 34,54% di chi ne apre uno dice di farlo perché ne ha “capito le potenzialità nel comparto della ricettività turistica”; il 31,06% per incrementare le entrate familiari; il 21,90% per dedicarsi ad una passione inespressa (fonte: Rapporto B&B Italia 2011).

I gestori. In prevalenza hanno un’età compresa tra i 45 e i 65 anni (47,42%), 9 su dieci hanno un titolo di studio superiore (il 28%, è laureato) e parlano almeno una lingua (45,71%, l’inglese; 26,35%,il francese; 10,69% lo spagnolo). Per il 68%, quella del B&B è una seconda occupazione (il 17,63% è libero professionista; 17,22%, casalinga; 14%, impiegato) e per la maggioranza sono donne (60,40%) (fonte: rapporto B&B Italia 2011).

Cosa bisogna avere. Per aprire un B&B non servono grandi investimenti economici. Bastano anche solo una stanza vuota e un bagno in più per iniziare. Quello che invece occorre, contrariamente a quanto si pensi, è il tempo: un gestore deve aspettare l’arrivo degli ospiti, accoglierli, fornire informazioni, preparare la colazione, pulire le camere. Tutto questo richiede un impegno significativo. Resta poi il fatto che è necessaria anche una certa predisposizione ad accogliere degli estranei in casa.

I requisiti minimi generali. La normativa di riferimento sui B&B cambia da regione a regione (per le leggi regionali, vedi il sito dell’ANBBA), ma quasi ovunque il requisito base è la residenza e il carattere saltuario dell’attività (con la chiusura di minimo 90 giorni l’anno anche non consecutivi). Se l’abitazione si trova in un condominio, non occorre l’autorizzazione degli altri condomini (verificate però sempre il regolamento) e non è necessario essere i proprietari, potete essere anche in affitto. Esistono poi dei requisiti minimi che bisogna garantire:

–      in tutti i locali devono esserci energia elettrica, acqua calda e riscaldamento e gli impianti devono essere conformi alle norme di sicurezza (con “dichiarazione di conformità”).

–      si possono adibire a B&B un massimo di tre camere da letto (4 in Abruzzo ed Emilia Romagna), per totale di 6 posti letto (12 in alcune regioni). Tutte devono essere arredate con un letto, un armadio, un comodino, una lampada, una sedia per persona, uno specchio, una presa di corrente e un cestino porta rifiuti.

–      la camera doppia deve avere una superficie minima di 14 mq, la singola di 8 mq. Per ogni letto aggiuntivo, occorrono 6 mq in più.

–      se la colazione viene servita in cucina, questa deve misurare 6 mq più 0,5 mq per ogni persona alloggiata. Se, invece, viene servita in un altro locale, bastano 6 mq.

–      il bagno messo a disposizione degli ospiti deve avere water, bidet, lavabo, vasca o doccia, specchio, phon, presa di corrente e chiamata di allarme. Non è previsto l’uso di un bagno privato per gli ospiti, ma è meglio che ce ne sia almeno uno per il totale delle tre camere.

–      il cambio biancheria (lenzuola e asciugamani) deve essere fatto almeno una volta la settimana e ad ogni cambio ospite.

–      la pulizia degli ambienti deve avvenire di norma tutti i giorni.

La prima colazione. È l’unico pasto che i clienti consumano nella vostra abitazione. Per legge, vanno serviti solo cibi e bevande confezionati da chi per legge li può produrre. Questo non significa che si debbano scegliere solo alimenti industriali: si possono prendere prodotti freschi, tipici, stagionali, biologici o a km zero. Niente cibo fatto in casa. La colazione è un momento importante anche per conoscere e socializzare con il cliente.

Burocrazia. Per avviare l’attività, bisogna presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al proprio Comune di residenza e comunicare i prezzi che si intendono praticare (la tabella relativa va poi appesa dietro la porta delle camere). L’apertura della struttura è immediata. È l’amministrazione comunale che deve poi verificare, entro 60 giorni, il rispetto dei requisiti di legge e imporre le eventuali modifiche. A livello fiscale, non serve la Partita Iva (quindi niente iscrizione alla Camera di Commercio e contributi Inps) perché l’attività è esercitata in modo saltuario. Al momento del pagamento non si emette quindi fattura, ma ricevuta semplice, in duplice copia e numerata progressivamente, con data del pagamento, importo incassato e il numero di giorni di permanenza. Una copia va al cliente, una resta al gestore per la dichiarazione dei redditi (da inserire nel quadro “L” del Modello Unico “attività commerciali svolte in via occasionale”). Sulle ricevute di importo superiore a 77,47 euro e su quelle che il cliente dichiara di voler detrarre va messa una marca da bollo da 1,29 euro.

Assicurazione. Stipulare un’assicurazione non è obbligatorio, ma è consigliabile. Reale Mutua propone, ad esempio, una polizza specifica chiamata “Soggiorno Reale” per tutelare i clienti e proteggere la struttura.

Segnalazioni. Una volta in attività, il gestore deve sempre ricordarsi di segnalare alle Autorità di Pubblica Sicurezza (Polizia o Carabinieri) i nomi degli ospiti, così come avviene per gli alberghi e le altre strutture turistiche. Informatevi sulle modalità di comunicazione dei dati (via fax, e-mail, di persona…).

Prezzi. Il prezzo medio di una notte in B&B oscilla tra i 30 e 40 euro a camera (75%). Solo lo 0,91% applica tariffe oltre i 90 euro (fonte: Rapporto B&B Italia 2011). A decidere è il gestore. Va tenuto presente che circa il 30% degli incassi serve per coprire i costi (ingredienti per la colazione, gas, acqua, riscaldamento, elettricità..) e, se si fa parte di un network di settore, una parte andrà anche a loro (più o meno 30%). Nel calcolo, considerate anche la posizione dell’abitazione: per il centro delle città d’arte o in località turistiche famose, le tariffe possono essere più alte. Valutate anche la concorrenza, quanta ce n’è e che prezzi fanno.

Come trovare clienti. La maggioranza dei gestori (73,13%) considera fondamentale per promuovere la propria struttura avere un sito web e aderire ad un network di settore. La maggioranza delle prenotazioni avviene ormai online e avere un sito internet accattivante, di facile navigazione, con belle foto e descrizioni dettagliate, può fare la differenza. Per trovare i clienti, soprattutto all’inizio, è utile iscriversi a una delle associazioni nazionali di B&B. Le più conosciute sono l’ANBBA (quota di iscrizione di 130 euro l’ anno) e Bed & Breakfast Italia (gratuito) che offrono la massima visibilità sui principali motori di ricerca e una scheda personalizzata on line dell’attività.  Non sottovalutate il passaparola attraverso i social network e i forum e curate la fidelizzazione dei clienti, inviando offerte promozionali, auguri di compleanno e di Natale… Stampate infine depliant e biglietti da visita da lasciare nelle camere.

Per iniziare… Aprire un B&B non è poi una missione impossibile. Ma se volete testare il mercato, prima di intraprendere questa strada, potete sempre iniziare affittando una camera su siti specializzati  (AirBnb, Homehollidays, etc…). Non dimenticate di chiedere sempre dei feedback ai vostri ospiti, vi saranno molto utili per capire dove e come apportare le giuste migliorie alla vosta attività. così quando aprirete il vostro B&B il successo sarà assicurato.

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