Lampadine, la guida per sceglierle

Durano di più e consumano meno: le lampade di ultima generazione sono in grado di soddisfare qualunque esigenza, anche in fatto d’arredamento. Cucina, soggiorno, camera da letto, esterni: quale usare per ogni stanza del proprio appartamento

Incandescenza ormai in pensione. Nel 2013 l’Unione europea ha messo al bando le vecchie lampadine a incandescenza. I negozi le hanno vendute fino a esaurimento scorte: oggi sugli scaffali si trovano soltanto quelle di nuova generazione, cioè alogene a risparmio, fluorescenti e a Led, lampadine non sempre economiche, che durano a lungo e consumano molta meno energia delle colleghe di vecchia generazione.

Alogene a risparmio, convenienti ma “calde”. Le lampade alogene a risparmio consumano dal 25 al 50% in meno rispetto alle vecchie lampadine e sono anche le meno costose che si trovano in commercio. Quelle classiche, con attacco a vite, costano dai 2 euro in su (i faretti almeno 7). Questo tipo di lampadina emana una luce calda e diretta, molto bianca, e ha una vita media di 2000 ore (contro le 1000 delle vecchie lampadine). Unico svantaggio: tendono a surriscaldarsi.

Fluorescenti: longeve ma delicate. Le lampade fluorescenti consumano fino al 70% in meno rispetto alle vecchie lampadine e in condizioni normali durano il doppio delle alogene a risparmio. Prima di acquistarne una (costi, a partire da 7 euro) bisogna tenere presente che queste lampade si illuminano lentamente – impiegano cioè fino 90 secondi per arrivare a funzionare bene-, si rovinano con il calore, l’umidità e gli sbalzi termici. Anche accensioni e spegnimenti frequenti ne riducono la vita. In più, le lampade fluorescenti contengono mercurio e piombo e per questo, una volta fulminate, devono essere smaltite tra i rifiuti speciali.

Led, più cari ma green. I Led sono la fonte di luce più moderna ed ecologica, consumano fino all’80% in meno delle vecchie lampadine e durano anche dieci anni. Dispongono di differenti colori e intensità e si adattano più o meno a tutti gli ambienti. Unico neo, il costo ancora troppo elevato: per un modello tradizionale a bulbo si spendono almeno dieci euro.

A ogni scopo la sua luce. La scelta di una lampadina più adatta a un determinato ambiente dipende dall’uso che di quel luogo si fa abitualmente. Per leggere, cucire, truccarsi, per esempio, occorre una luce localizzata, capace cioè di illuminare con precisione un determinato punto. In questo caso, quindi, sarà meglio scegliere un’alogena a risparmio o un Led. Le fluorescenti, invece, sono le lampade più indicate per gli ambienti in cui serve una luce diffusa, come il soggiorno o gli spazi esterni. Nei luoghi di passaggio come il corridoio o l’ingresso, spazi in cui si accende e si spegne spesso la luce (operazione che abbrevia la vita delle lampadine), vanno benissimo le alogene. Non vale la pena spendere molto nemmeno per l’illuminazione del ripostiglio o della cantina, ambienti che vengono illuminati solo saltuariamente e in cui non è quindi necessaria una lampadina ad altissimo risparmio energetico. Negli ambienti che devono essere illuminati a lungo, come la cucina o il soggiorno, sarà bene utilizzare lampadine a fluorescenza, che impiegano qualche secondo in più per raggiungere il massimo della loro luminosità ma la mantengono a lungo.

Occhio alla tonalità. Un’altra caratteristica da non sottovalutare nella scelta delle lampadine per la propria casa è la tonalità della luce emessa: ci sono lampade a “tonalità calda”, che emettono una luce tendente al giallo, più adatta ed ambienti che si vogliono rendere più accoglienti (camere da letto, per esempio), e a “tonalità fredda”, con luce tendente all’azzurro, più adatte agli ambienti di passaggio.

Come allungare la vita alla lampadina. Per allungare la vita delle lampadine bisogna proteggerle dall’umidità e dal calore. In cucina e in bagno, quindi, dovrebbero essere tenute lontano da fuochi e vapore. In alternativa, basta proteggerle con una plafoniera. Prima di acquistare una lampadina, infine, controllarne la durata: riportata sull’etichetta, è espressa in ore. Tre ore equivalgono a un giorno di vita: se, quindi, sulla confezione c’è scritto “2000 ore” vuol dire che durerà almeno due anni.

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