Innovazione al servizio della natura

Strade che mangiano l’inquinamento, carrellini per ricaricare auto a batteria, calcestruzzo per distruggere il fosforo: quando l’innovazione aiuta l’ambiente...

Innovazione e ambiente, realtà non inconciliabili. Più di sette miliardi di persone che dividono uno spazio sempre più limitato. E poi smog, inquinamento, surriscaldamento dell’atmosfera, tutti elementi che non fanno altro che minare il rapporto tra uomo e natura. Rapporto che, comunque, è al centro di numerosissimi studi che puntano a fare in modo che innovazione e ambiente possano andare d’accordo. Ecco le scoperte più utili all’uomo che strizzano l’occhio all’ecosistema.

Water Wars per combattere la siccità. Aperta fino a qualche mese fa, Water Wars è stata la mostra, allestita presso il London Science Museum, che ha ospitato le invenzioni messe a punto da ricercatori internazionali per recuperare risorse idriche in situazioni difficili. Si pensi, per esempio, a quanta acqua si potrebbe ricavare dai banchi di nebbia. Ecco: tessuti molto sofisticati creati in laboratorio (si tratta di tessuti “spugno-impermeabili”, capaci di attrarre le particelle d’acqua) permettono di rendere sistematico quello che in alcuni paesi, Perù in testa, avviene già in maniera rudimentale, sfruttando reti di nylon. Per affrontare, poi, il problema dell’acqua ci sono anche le serre progettate dall’ingegnere britannico Charlie Paton, in grado di sfruttare l’evaporazione dell’acqua salata (queste strutture sono diffusissime a Tenerife, in Oman e negli Emirati Arabi) e le waterbox dell’olandese Peter Hoff, vasi che sfruttano la tecnologia per intrappolare acqua e umidità, rilasciandola a poco a poco, consentendo così alla pianta di sopravvivere alla siccità.

La strada che distrugge l’inquinamento. Dall’Olanda arriva anche il manto stradale che, con l’aiuto del sole, distrugge le sostanze inquinanti. I ricercatori dell’Università di Eindhoven hanno ricoperto l’asfalto di un isolato di Hengelo, in Olanda, con un rivestimento – realizzato dall’italiana Italcementi – in grado di trasformare gli inquinanti in sostanze meno pericolose. La riduzione, in media del 19%, può raggiungere anche quote più alte: nelle giornate più soleggiate si sfiora il 45%. Il rivestimento è già stato applicato in una strada di Chicago, ribattezzata “più verde d’America”.

Il carrellino che ricarica l’auto. In Francia, invece, si sta mettendo a punto un sistema che garantisce alle auto elettriche un’autonomia di batteria fino a 800 km. Racconta il sito Autobloggreen che l’azienda francese Tender EP sta ultimando un sistema di ricarica autonomo che si aggancia all’auto elettrica come un carrellino e la ricarica mentre è in marcia. Questo tipo di generatore di energia portatile è in grado di creare fino a 22 kW di potenza: a seconda del veicolo trainante e delle prestazioni richieste, il Tender EP può raggiungere l’autonomia totale di circa 600-800 km. In vendita a partire dal 2015, potrà anche essere noleggiato.

Il frigorifero senza elettricità. Nato da una giovane, brillante mente italiana, Freeijis è il frigorifero senza elettricità che si ispira al principio di evaporative cooling, lo stesso che attraverso la sudorazione regola la temperatura corporea. Il progetto di Caterina Falleni, 23 anni, la studentessa livornese che con quest’invenzione ha vinto una borsa di studio alla Nasa, non è rimasto lettera morta. Racconta Falleni: “Il mio obiettivo, ora, è di realizzarlo nei paesi che ne hanno bisogno, in occidente noi sprechiamo moltissima energia per gli elettrodomestici mentre in Africa o in India non hanno i soldi per poterli far funzionare.”

Riscaldare casa con una foglia. Già ribattezzata “Santo Graal della scienza”, la foglia artificiale messa a punto da un gruppo di ricerca del Massachusetts Institute of Technology (Mit), sarebbe in grado, riproducendo il processo di fotosintesi clorofilliana delle piante, di creare una quantità d’energia dieci volte superiore. Piazzata in un recipiente di circa quattro litri d’acqua ed esposta al sole, questa cella funziona per almeno 45 ore senza alcun calo di attività, riuscendo a produrre l’elettricità necessaria per riscaldare una casa. La commercializzazione, prevista a breve, per un primo momento dovrebbe essere riservata ad aziende.

Calcestruzzo batte fosforo. Grandi quantità di fosforo, spesso, finiscono nei laghi e nei corsi d’acqua provocando squilib.ri nella flora e nella fauna. I ricercatori della danese Syddansk Universitet hanno dimostrato che un grosso aiuto può arrivare dal calcestruzzo. Pareti e pavimenti demoliti e sbriciolati catturano il fosforo e aiutano le acque a depurarsi.

L’idrocartellone a energia solare. L’idrocartellone è l’ultima trovata del dipartimento di Ingegneria e Tecnologia dell’università di Lima per risolvere il problema della siccità sfruttando l’umidità. A prima vista l’idrocartellone è un normale cartellone pubblicitario con filtri a carboni attivi e lampade UV antistatiche. Dotato di cinque generatori che trasformano l’umidità che si deposita lungo la sua superficie in acqua e la depurano, in tre mesi d’attività ha già prodotto 9450 litri d’acqua potabile.

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