Un wc per salvare il mondo

Reinventare la toilette finanziando la creazione di water eco? Ecco il progetto di Bill Gates per i paesi poveri...

In tanti, all’aperto. 2,6 miliardi di persone mancano di servizi igienici adeguati. La metà di loro assolve ai propri bisogni corporei all’aperto. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che un milione e mezzo di bambini muore ogni anno per dissenteria causata da queste carenze.

Bill Gates e il wc senza la w. La Fondazione Bill & Melinda Gates ha organizzato una competizione dal titolo Reinvent the toilet (Reinventa il gabinetto) per premiare wc innovativi. La Fondazione ha chiesto le seguenti condizioni: i dispositivi devono funzionare senza acqua corrente, elettricità o fossa biologica; non devono inquinare; devono funzionare al costo massimo di 5 centesimi al giorno; e meglio se in grado di produrre energia o altre risorse. I tre progetti migliori hanno ricevuto premi da 100.000, 60.000 e 40.000 dollari. L’obiettivo è iniziare i test sul campo entro tre anni. Per adesso, Bill Gates ci ha investito 6,5 milioni di dollari.

Gabinetto a energia solare. Il primo posto è andato al California Institute of Technology che ha creato un gabinetto a energia solare. Realizzato dallo scienziato ambientale e ingegnere Michael Hoffmann, il bagno dispone di un pannello fotovoltaico che produce energia per un reattore elettrochimico in grado di tramutare feci e urina in gas idrogeno che può essere stoccato e utilizzato o durante la notte oppure in condizioni di bassa luce solare.

Carbone, sale e acqua pulita. Medaglia d’argento per la britannica Loughborough University, in grado di trasformare gli escrementi umani in carbone biologico altamente energetico, sale e acqua pulita. L’università di Toronto si è aggiudicata la terza piazza con un water che igienizza le feci attraverso la disidratazione e l’urina con raggi ultravioletti e un meccanismo a membrane, recuperando acqua pulita.

Mosca soldato nera. Tra gli altri progetti finalisti, uno, meno hi-tech, è già in fase di test in Sudafrica. Messo a punto dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine utilizza le larve di un insetto (l’Hermetia illucens, o «mosca soldato nera») per trattare i rifiuti al costo di un centesimo al giorno. Di questo progetto si sono interessati da Haiti, dal Sudan, dal Kenya, dal Ghana.

Storia del wc. La prima struttura paragonabile all’attuale water con sciacquone sembra risalire al 2000 a.C. e si trova nel palazzo di Cnosso a Creta. Il primo wc sarebbe stato installato nell’abitazione della regina Elisabetta I, nel 1596: a idearlo fu il figlioccio, John Harrington. Era formato da una latrina, una torre-serbatoio dell’acqua, un rubinetto che faceva affluire l’acqua in un serbatoio più piccolo, e una botola a valvola sul lato che faceva arrivare le acque di scolo in un pozzo; ma le esalazioni erano separate male dall’ambiente soprastante: l’attrezzo non ebbe fortuna. Ci volle oltre un secolo e mezzo perché nel 1775 Alexander Cummings creasse un modello di gabinetto con un dettaglio decisivo, il sifone. Il tubo di scarico deviava subito sotto la tazza, come in quelli moderni, ed era sempre pieno d’acqua, isolando gli odori provenienti dal basso. Il dispositivo fu presentato alla Esposizione universale di Parigi nel 1889. A dotarsene furono prima le case dei ricchi e diventò uno status symbol. Cui si aggiunsero due accessori, la lunetta di legno ribaltabile dei francesi e lo sciacquone dell’inglese Thomas Crapper: un serbatoio di acqua che si svuotava tirando una catena collegata a un sistema di leve (Gianna Milano, Panorama 25/04/2002).

Il water è meno igienico delle turche. «Da un punto di vista igienico, i nostri water con la ciambella sono meno igienici delle turche; però, sedersi, anziché accovacciarsi è un fatto di natura, innanzitutto, culturale. Nasce con i troni dei sovrani, davanti a cui ci si deve inchinare, e quando l’uso di seggiole e poltrone si democratizza, diffondendosi lungo tutta la scala sociale, il sedersi diventa abitudine comune, e gli individui perdono il tono muscolare per accovacciarsi; ecco perché abbiamo delle “sedie” anche all’interno dei bagni» (Massimiliano Panarari, La Stampa).

Abbassare la tavoletta prima di tirare. Sulle pagine del magazine statunitense Prevention è stato pubblicato l’elenco dei luoghi della casa dove, per ragioni igieniche, è meglio non fare o non mettere le cose. Ad esempio il peggior posto dove tenere lo spazzolino da denti sarebbe il bicchiere sopra il lavandino: lì, infatti, verrebbe inondato da germi fecali e batteri ogni volta che si tira lo sciacquone con la tavoletta del water sollevata.

Dieci litri di acqua alla volta. Ogni volta che tiriamo lo sciacquone usiamo 9/10 litri d’acqua. Utilizzando uno a doppio tasto se ne può risparmiare la metà (vuol dire che una famiglia di 4 persone salva 30 mila litri d’acqua all’anno).

Bottiglia o mattone nelle sciacquone. C’è chi mette nella cassetta dello sciacquone una bottiglia di plastica da un litro piena d’acqua, priva di etichetta ed ermeticamente chiusa con il tappo. Serve a ridurre il getto. Secondo alcune testimonianze, molti tedeschi, nella cassetta, piazzerebbero un mattone.

Gabinetti giapponesi. In Giappone hanno inventato un tipo di wc ad aria compressa, acqua nella misura del 10% ed aria compressa per il restante. Per risparmiare l’acqua che le donne giapponesi consumano ogni volta che vanno a gabinetto e tirano lo sciacquone solo per coprire i rumori, è stato brevettato Otuhime (letteralmente «principessa dello sciacquone»), registratore che riproduce il suono dello sciacquone azionandolo con un pulsante.

Mezzo secchio d’acqua. Fulco Pratesi, 78 anni, fondatore del Wwf, non tira mai lo sciacquone ma versa nel water mezzo secchio d’acqua (3 litri) ogni volta che fa la pipì.

Pipì sotto la doccia. Gisele Bundchen, che in uno spot trasmesso dalla tv brasiliana consigliò di fare pipì sotto la doccia per evitare di tirare lo sciacquone così risparmiando 4.300 litri di acqua.

«If it’s yellow let it mellow, if it’s brown flush it down». Detto anglosassone che significa: «Se è gialla lascia a galla, se è marrone tira lo sciacquone».

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