Rentricity, l’energia viene dal rubinetto

Negli Usa è in via di sperimentazione un sistema per generare corrente grazie all’acqua che scorre nelle tubature delle città...

Consumo interno lordo. Quasi un quarto dell’energia elettrica consumata in Italia nel 2011, cioè 84.190 GWh pari al 24% del Consumo Interno Lordo di energia, è stato prodotto da impianti alimentati da fonti rinnovabili. Nel 2010 era il 22%, nel 2009 il 21% e nel 2008 solo il 16%. Questo risultato si deve in gran parte al boom del fotovoltaico che a fine anno ha toccato i 12.750 megawatt installati.

Superare gli ostacoli. L’unico neo di fonti rinnovabili come fotovoltaico ed eolico, finora, è la difficoltà a mantenere costante l’energia prodotta: se non c’è sole o vento, non si può avere corrente sufficiente. Negli Stati Uniti è in via di sperimentazione un sistema che potrebbe superare questo ostacolo: generare corrente grazie all’acqua che scorre nelle tubature delle città.

Progetto Rentricity. Il progetto, che si chiama Rentricity, è stato pensato da Frank Zammataro, ex manager della Merril Lynch, osservando ciò che accade nella città di New York: qui l’acqua che rifornisce le case arriva in discesa dai monti Catskill, percorrendo 175 km dai bacini idrici alle strade di Manhattan. La rete idrica risale all’Ottocento e sfrutta il principio di gravità: il divario di altitudine dai monti a New York (che è al livello del mare) è tale che l’acqua arriva con una grande pressione nelle case e addirittura in molti casi è talmente forte che occorrono valvole per ridurla, altrimenti i rubinetti salterebbero.

Le turbine. Zammataro ebbe l’idea di Rentricity guardando le grandi cisterne d’acqua sui tetti dei grattacieli di New York: pensò che sarebbe stato utile impiantare delle turbine nei tubi per trasformare in energia elettrica lo scorrere dell’acqua che dal tetto scende ai piani più bassi. Un professore del Politecnico “Rensselaer” gli spiegò che un singolo grattacielo non ha flussi sufficienti per generare energia, ma forse il sistema idrico della città sì.

I micro-generatori. L’idea di Zammataro, dunque, è quella di installare dei mini generatori di energia elettrica in tanti punti di transito. Non è ancora possibile avere micro-generatori in ogni appartamento, ma si può cominciare a generare elettricità dove ci sono le valvole che controllano la pressione, a ogni isolato o al pianterreno dei grattacieli. Per questo il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha dato l’ok per iniziare uno studio di fattibilità.

Più economico del fotovoltaico. Le stime dicono che i costi d’investimento (produzione e installazione delle turbine, delle pale, dei pannelli ecc.) per generare energia con Rentricity sono più bassi rispetto a quelli di altre fonti rinnovabili: produrre un watt con Rentricity costa circa il 15% in meno del fotovoltaico, per esempio.

La potenza. Ciascun impianto Rentricity può generare una potenza compresa tra 30 e 300 kilowatt di corrente, abbastanza per alimentare 40-400 case.

I calcoli. Secondo i calcoli dell’inventore, Rentricity a New York potrebbe fornire ogni giorno circa l’1% dell’energia elettrica consumata nella città, da utilizzare magari per alimentare gli impianti di depurazione della stessa acqua, così da dare vita a un circolo virtuoso dell’acqua.

I consumi. Il consumo di elettricità a New York: 60 miliardi di kilowattora in un anno. Ogni nucleo familiare newyorkese consuma in media 4.200 kilowattora l’anno. Ogni minuto a New York si consumano quattro milioni di litri d’acqua.

Impianti di depurazione. Per alimentare gli impianti di depurazione delle acque a New York si sta già ricorrendo alle fonti rinnovabili: parte dell’energia arriva infatti dal gas metano ricavato dagli stessi liquami.

Altre città. Rentricity è già attivo in altre città: a partire da quest’anno in California, a Palos Verdes, una serie di generatori produrranno 325 kilowattora. Anche qui l’energia generata servirà ad alimentare gli impianti di depurazione delle acque.

50 abitazioni. Rentricity è stato installato anche a Keene, nel New Hampshire, dove il generatore riesce a produrre 62 kilowatt, cioè la stessa potenza che serve per alimentare circa 50 abitazioni. L’impianto della città è costato 500.000 dollari, che grazie ai risparmi energetici saranno ammortizzati in 8-11 anni.

L’ammortamento. Anche in Pennsylvania il gestore dell’acquedotto della contea di Butler aveva il problema della forte pressione d’acqua nelle tubature. Grazie a una turbina di Rentricity, sono riusciti nel doppio intento di ridurre la forza dei flutti e di ottenere energia elettrica (circa 25 kilowatt). Il risparmio sull’elettricità permetterà di ammortizzare i costi dell’impianto (600.000 dollari) in circa 10 anni.

Mini idroelettrico. In attesa che Rentricity arrivi anche in Italia, da noi sono entrati in funzione alcuni impianti mini idroelettrici. Cosa sono? Sono impianti idroelettrici in piccolo, senza bisogno di costruire dighe: l’acqua che scende da un dislivello (cascatella o paratia alta anche solo un metro) fa girare una turbina che genera energia e produce al massimo 3 megawatt. I comuni del mini idroelettrico sono 1.021 e sono in grado di coprire il consumo energetico dell’8% delle famiglie italiane.

Mini idro d’Italia. Alcuni esempi di impianti mini idroelettrici: la centrale a Cerano, in provincia di Novara, che sfrutta un salto di acqua di appena due metri ottenendo una potenza costante di 160 kilowatt. L’impianto da 40 kW di Chiomonte in provincia di Torino, che utilizza il flusso dell’acqua nell’acquedotto comunale e copre il 95% del consumo pubblico. L’impianto di Villa Sant’Antonio, Ascoli Piceno, da 500 kW che utilizza le acque del canale di bonifica. Un salto d’acqua molto più grande dentro l’acquedotto pugliese di Gioia del Colle (Bari), permette invece di raggiungere la potenza non indifferente di 6 megawatt.

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