Quanta frutta c’è nel mio succo? La parola all’etichetta

Le immagini spesso confondono sulla percentuale di mele, pere e fragole contenuta all'interno dei prodotti. Attenzione ai numeri......

Gelati, yogurt e succhi di frutta. Una delle cose da evitare, per una corretta alimentazione, è affidarsi alla convinzione che succhi, gelati e yogurt a base di frutta possano essere delle valide alternative alla frutta fresca e di stagione.

Frutta, c’è o non c’è? Altroconsumo ha condotto nel 2011 un’indagine sulla percentuale di frutta realmente presente in diverse categorie di prodotti, a prescindere dalle accattivanti confezioni su cui spiccano fragole, banane, mirtilli, pere, mele e simili. Ciò che è venuto fuori è che bisogna sempre fare molta attenzione alle etichette, dal momento che nella maggior parte dei casi la frutta non è così presente come gli esperti di marketing e i produttori vogliono far credere al consumatore.

L’indagine. La ricerca di Altroconsumo parte dall’acquisto di 121 prodotti che riportano sulla confezione immagini o frasi relative alla presenza di frutta all’interno, analizzando yogurt, caramelle, bevande, snack, cereali, sorbetti, gelati, ghiaccioli, tè e tisane.

I numeri. Nel 3% dei prodotti passati a setaccio, la frutta è presente in quantità non dichiarata, il 5% non ne contiene, il 43% ne ha fino al 10 per cento, il 36% tra l’11 e il 50 per cento, il 13% tra il 51 e il 100 per cento.

Gli yogurt. Nella categoria degli yogurt e dei dessert a base di latte o yogurt per i più piccoli, la percentuale di frutta va da un minimo del 2,1 a un massimo del 20%. Inoltre, l’indicazione sull’etichetta a volte è espressa come “percentuale di percentuale” (per esempio la dicitura è di “preparazione alla frutta” 25% di cui 9,5% fragola o banana ecc.). Un altro rischio può essere costituito dalla presenza di E120, un colorante che può causare allergie, riscontrato in alcuni dei prodotti analizzati.

Caramelle. Nella categoria delle caramelle, la percentuale di frutta va da un minimo di zero a un massimo del 25%. In generale, però, nel migliore dei casi, mangiandone quattro si assumono solo 2,5 grammi di frutta.

Succhi e bevande. Nella categoria di succhi e bevande si va da un minimo di zero a un massimo del 100%. A questo proposito bisogna distinguere tra “succo” (100% di frutta), “nettare” (dal 25 al 50%), “bevanda alla frutta” (minimo il 12%), “bevanda al gusto di…” (presente solo l’aroma e il colore o piccole quantità di frutta). Nei prodotti al 100% frutta, però, è da sottolineare che essi presentano senza dubbio una scelta molto più salutare rispetto a merendine e simili, ma il trattamento termico a cui sono sottoposti per la conservazione toglie molte sostanze nutritive, che invece si ritrovano nella frutta fresca.

Snack, barrette e cereali. Nella categoria di snack, barrette e cereali la percentuale di frutta va da un minimo dello 0,5 a un massimo del 43%.

Gelati, sorbetti e ghiaccioli. Nella categoria di gelati, sorbetti e ghiaccioli, particolarmente amati dai bambini, la frutta (presente come succo, polpa o purea) va da un minimo del 5 a un massimo del 56%. Anche in questo caso possono essere presenti coloranti: il succo di barbabietola, per esempio, è un colorante naturale rosa.

Tè e tisane. Nella categoria di tè e tisane, la percentuale di frutta va da un minimo dell’1 a un massimo dell’8%. Più che altro sono presenti aromi.

I risultati. Questi i risultati a cui Altroconsumo è giunto:

–      tutti i prodotti analizzati rispecchiano quanto dice la legge relativamente all’etichettatura;

–      nella maggior parte dei casi la quantità di frutta presente è minore rispetto a quella che si crede guardando la confezione;

–      è probabile che la frutta sia assente;

–      nei prodotti al 100% a base di frutta c’è un «inghippo, da un lato perché spesso contengono frutta diversa (e meno nobile) di quella che dà il gusto e l’immagine, dall’altro perché non è vero che sono comparabili a porzioni di frutta fresca, come invece vogliono farci credere».

Qual è la soluzione? La soluzione, come sempre, è quella di fare molta attenzione all’etichetta e preferire la frutta fresca e di stagione. L’Organizzazione mondiale della sanità consiglia di consumare 400 grammi di frutta e verdura al giorno, meglio se suddivisi in cinque porzioni.

Lo yogurt fai da te. E allora, perché non mettersi ai fornelli e preparare in casa yogurt, caramelle, sorbetti e succhi con la frutta fresca? Ecco la ricetta dello yogurt (da Greenstyle.it e E-bio.it). Ingredienti: 2 litri di latte intero e a lunga conservazione; un vasetto da 125 ml di yogurt bianco naturale e biologico con la data di produzione molto vicina a quella dell’acquisto (per avere fermenti lattici vitali). Procedimento: togliere dal frigo latte e yogurt in modo da averli a temperatura ambiente. Riscaldare il latte a fiamma media portandolo a ebollizione in una pentola d’acciaio dalla capacità tripla rispetto al latte usato, quindi diminuire la fiamma e lasciar cuocere per 10 minuti. Spegnere e far raffreddare fino a raggiungere una temperatura di circa 42 gradi; togliere la pellicola che si è formata con la cottura. Versare lo yogurt in una ciotola e ammorbidirlo con un po’ del latte preparato. Versare il tutto nella pentola e mescolare fino a ottenere un composto omogeneo e fino a che lo yogurt si sia ben distribuito nel latte. Con un mestolo riempire alcuni vasetti di vetro (tipo quelli della marmellata o del miele), chiuderli e porli in una scatola di cartone, avvolgendoli con un vecchio maglione. Coprire la scatola con il coperchio e riporre il tutto vicino alla stufa, al termosifone o nel posto più caldo della casa, possibilmente al buio. Dopo 6 ore lo yogurt sarà pronto, basterà prendere i vasetti e riporli in frigo. In questo modo, si manterrà per una settimana. A piacere, si può aggiungere frutta fresca, a pezzi o frullata, miele ecc. Passati i sette giorni, ma non oltre i 15, un vasetto si può utilizzare come base per preparare altro yogurt fai da te. Nel caso in cui lo yogurt non venga fatto ogni settimana, un barattolino può essere conservato nel congelatore. I batteri riprenderanno vita una volta scongelato. Chi preferisce uno yogurt più acido può scegliere di prolungare la fermentazione oltre le 6 ore e attendere tre o quattro giorni prima di consumarlo. Più lunga, ovviamente senza esagerare, sarà la fermentazione (cioè la permanenza iniziale fuori dal frigo) e più acido risulterà lo yogurt.

Le caramelle fai da te, per far felici i bambini. Per rendere più felici i bambini e proteggerli dando loro un prodotto sano e sicuro, è possibile fare in casa anche le caramelle. Ecco la ricetta delle gelée all’arancia (da Ricette.giallozafferano.it). Ingredienti: 300 ml di succo filtrato di arancia e una scorza grattugiata, mezza fialetta di aroma d’arancia, 40 gr di burro, 24 gr di colla di pesce, una bustina da 40 gr di pectina, 280 gr di zucchero semolato. Procedimento: riempire una ciotola di acqua fredda e immergere i fogli di colla di pesce per 10-15 minuti fino a ottenere una gelatina. Versare il succo d’arancia in un tegame, aggiungere lo zucchero, la scorza grattugiata, la pectina e il burro. Mescolare il tutto e portare a ebollizione. Strizzare bene la colla di pesce e unirla al composto, mescolare fino a scioglierla del tutto e spegnere il fuoco. Aggiungere la mezza fialetta di aroma d’arancia e mescolare ancora. Imburrare e foderare con carta da forno uno stampo da plumcake e versarci il composto. Lasciar raffreddare, coprire e porre in frigorifero per almeno 3 ore. Una volta indurito, togliere il composto dallo stampo e tagliarlo prima a strisce e poi a cubetti. Rotolarli nello zucchero ed ecco pronte le caramelle. Ovviamente, al posto dell’arancia, si può utilizzare il succo che piace di più.

Il sorbetto è verde. Anche preparare il sorbetto in casa è semplice. Ecco la ricetta del sorbetto al kiwi (da Buttalapasta.it). Ingredienti (per cinque persone): 600 gr di kiwi (o altra frutta a piacere), 200 gr di zucchero, 2 dl di acqua, 1 albume d’uovo, succo di limone. Preparazione: versare l’acqua e lo zucchero in un pentolino; scaldare e far bollire per 5 minuti, mescolando di tanto in tanto. Quando lo zucchero si è sciolto del tutto, spegnere e far raffreddare a temperatura ambiente. Intanto, frullare il kiwi con il succo di limone e aggiungere allo sciroppo raffreddato. Versare il tutto in un contenitore di acciaio o alluminio e riporre in congelatore per 30 minuti. Passata la mezz’ora, toglierlo e aggiungere l’albume. Sbattere energicamente con una frusta a mano e congelare per altri 20 minuti. Ripetere questa operazione per almeno tre volte prima di servire il sorbetto.

Il succo è più sano se fatto in casa. Infine, ecco la ricetta di un buon succo di frutta alle mele fai da te (Nelcuoredeisapori.blogspot.com). Ingredienti: 1 kg di mele, 1 litro d’acqua, 400 gr di zucchero, succo filtrato di 2 limoni medi. Procedimento: riempire una ciotola con l’acqua e versarci il succo filtrato di un limone. Sbucciare le mele, togliere il torsolo e farle a pezzi versandole nella ciotola con acqua e limone. Mettere sul fuoco il litro d’acqua e lo zucchero, far bollire per 3-4 minuti, fino a far sciogliere lo zucchero del tutto. Scolare le mele e versarle nello sciroppo bollente, far cuocere a fiamma media per 10 minuti circa, spegnere il fuoco e aggiungere il succo di un limone filtrato. Mescolare e lasciar riposare per due minuti. Frullare con il frullatore a immersione fino a ottenere un composto liscio e senza pezzi di frutta. Versare il succo in bottiglie di vetro sterilizzate e tapparle bene. Avvolgere ogni bottiglia in un fazzoletto di stoffa (o uno strofinaccio da cucina), disporle in una pentola piena di acqua calda, metterla sul fuoco e far sterilizzare per mezz’ora dall’inizio della bollitura. In questo modo il succo di frutta si conserva fino a sei mesi.

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