Il mio animale da compagnia è una gallina

È la nuova moda parigina: fa le uova, aiuta a smaltire i rifiuti organici, piace ai bambini e permette di risparmiare. In più, è trendy...

Galline da compagnia. L’animale da compagnia più trendy è la gallina. A lanciare la nuova moda è Parigi: una delle più grosse catene di negozi di giardinaggio francese, Truffaut, con diversi punti vendita nella capitale, ha venduto 20 mila pulcini e galline ovaiole, soprattutto negli ultimi mesi del 2011, destinate a clienti residenti, non nelle campagne, bensì nei centri urbani. Più del 50 per cento rispetto al 2010. Un record di vendite esteso anche all’azienda alsaziana Eco-poule che ha fabbricato e venduto più di 30 mila mini pollai in kit al prezzo di 200 euro l’uno. La maggior parte destinati a Parigi, ma anche a Tolosa (Sud) e a Amiens (Nord). Alcune società giocano persino sul design del pollaio fai-da-te e lo vendono su Internet a prezzi concorrenziali. E alcuni editori sono già al lavoro per realizzare guide su come allevare una gallina domestica. Ad esempio sta per uscire il libro Et si j’elevais une poule (E se allevassi una gallina) di Michel Audureau. Primo consiglio dell’esperto: limitarsi ad allevare galline, severamente vietato portare sul terrazzo i galli. Il canto alle 5 del mattino non è di moda. La gallina ovaiola a cresta bianca, protagonista della nuova moda in Francia, è più graziosa di quella tipica di colore marrone che si vede nelle aie delle fattorie. Vita media della gallina ovaiola: 2 anni.

Un’amica che smaltisce i rifiuti. Il francese Le Monde ha intervistato Madame Claire, tra le prime a volere una gallina per amica. La signora vive in una casa con piccolo giardino a Montmartre, quartiere centrale di Parigi, e il suo animale domestico, dalle uova fresche ogni giorno, è davvero fortunato: vive sull’erba. I vicini non protestano e i bambini sono felici come se avessero un cane o un gatto. Non solo. Una gallina mangia 200 chili di rifiuti organici all’anno. Uno smaltimento naturale di tutto rispetto.

Un risparmio di 90 euro all’anno. La nuova tendenza ben si concilia con la crisi: una gallina costa dai 6 agli 8 euro, un pulcino di gallina ovaiola: 4-5 euro (però conviene comprare gli esemplari adulti, che hanno già fatto tutte le vaccinazioni). Per mantenerla bastano 7 centesimi di mangime al giorno (ma si può nutrire anche con gli avanzi). Per allestire un pollaio in terrazzo (purché spazioso) o in giardino bastano 200 euro. Dopodiché si possono avere uova fresche quasi ogni giorno: ogni gallina, infatti, fa in media sei uova a settimana, ovvero 300 l’anno. Considerando che una confezione standard da 6 uova fresche al supermercato costa 1 euro e 80, abbiamo un risparmio di 90 euro all’anno. Senza contare la qualità delle uova, che è senz’altro migliore.

Polli antistress. La moda della gallina urbana impazza già da anni anche in America e nel Regno Unito: a Londra, sono almeno 200 mila le case con galline e polli in giardino. E la vendita di mangime per polli ha registrato un aumento del 6 per cento. Michael Clark, presidente del Poultry Club, l’associazione degli amanti delle galline, sostiene che siano meravigliosi animali per lottare contro lo stress: «Io stesso ne ho sei. Non fanno polemiche e dopo una difficile giornata di lavoro non c’è niente di meglio che rilassarsi con un bel bicchiere di vino e guardare le galline».

Galline domestiche. Anche se sui benefici psichici della gallina non esiste (per ora) alcuna ricerca scientifica, chiunque ne possiede una ne dice un gran bene. Ad esempio, John Campanelli, sul giornale americano Cleveland Plain Dealer, ha scritto un articolo dal titolo “Cresce la passione dei pollai in giardino” in cui racconta: «Affascina guardarle mentre girano, vanno a caccia di insetti, picchiano sulla porta di ingresso, corrono per il giardino, caracollano con un pezzo di pane nel becco. Sono anche veri animali domestici: mangiano dal palmo della mano, fanno coccodè quando ci si avvicina, e si comportano in modo decisamente coccolone quando le si tocca».

Un pollaio sul terrazzo. Allevare una gallina nel cortile o sul terrazzo è facile, assicurano gli esperti, perché le galline hanno bisogno di poco spazio. Ma senza esagerare: una norma approvata il 1° gennaio dalla Ue vieta agli allevatori di tenerle nelle gabbie convenzionali che danno ad ogni gallina da cova solo 550 centimetri quadrati di spazio, meno di un foglio di carta A4. Secondo le nuove norme, alle galline deve essere concesso uno spazio di almeno 750 centimetri quadrati l’una.

La pulizia del pollaio. Si fa una volta alla settimana e sul web si trovano tanti consigli. Ad esempio, ecco cosa scrive un utente di vitarustica.myblog.it: «Ho quattro ovaiole, 3 su 4 depongono ogni giorno con una regolarità impressionante, una batte un pò la fiacca (un giorno sì e uno no, più o meno). Il mangime con il granone è sempre disponibile, integro 2-3 volte a settimana con pane a mollo e crusca ed ogni mattina gli lascio a disposizione una cassetta di erba fresca presa nell’orto e gliela sistemo in una rastrelliera. Mediamente, le galline mi occupano 10 minuti la mattina e 5 la sera, perché, quando vado a prendere le uova, mi fermo a vedere se hanno bisogno di qualcosa. Un altro quarto d’ora il sabato ci vuole, per pulire bene il pollaio evitando cattivi odori. Data la mia esperienza, consiglio a chiunque abbia un po’ di terra e una distanza di almeno una ventina di metri da altre case, un paio di ovaiole. Non sono rumorose (coccodè quando depongono, ma è poca cosa) e sporcano più che altro nel posto in cui passano la notte, quindi è tutto “raccolto”. Non ci speravo, ma danno davvero più di quanto chiedono».

La casetta ecologica. Il pollaio più trendy, in Inghilterra, è l’ultramoderno Eglu pensato dai designer Johannes Paul, James Tuthill, William Windham e Simon Nicholls. Il modello più piccolo, Eglu go, che può ospitare una coppia di polli, è una casetta di diversi colori da costruire come un mobile di Ikea e da collocare dove si vuole: in giardino, balcone o terrazza. Il minipollaio, che ha una porticina e una finestrella ed è realizzato con materiali riciclabili, costa 295 sterline (per acquistarlo www.omlet.us/products_services/products_services.php).

Galline da adottare. Chi desidera l’ovetto fresco, ma non vuole una gallina in casa, può adottarla. L’idea l’ha avuta Mario Patteri, operatore agricolo titolare dell’azienda 3P ortofrutticolo, di Marreri (Nuoro): il cliente sceglie una gallina, la paga 20 euro, e poi riceve in cambio (oltre a una tessera con la foto della sua bestiola) sei uova a settimana per sei mesi: «La gente è così entusiasta di questa iniziativa che nel 2011 abbiamo avuto 280 adozioni: vengono non solo persone del posto ma anche turisti che hanno la casa in Sardegna. D’altronde, le galline allevate in terra e nutrite in maniera varia non sono stressate e fanno uova più buone: chi le assaggia non vuole più rinunciarci».

Galline in affitto. Altra alternativa è la gallina in affitto: si noleggia per un certo periodo e poi si decide se tenerla o meno. In Australia, ad esempio, sul sito rentachook.com.au si può prendere a noleggio per sei settimane la gallina con tutto il pollaio fai da te per 80 euro. Terminato il periodo, si può decidere di restituire tutto quanto o, se l’esperimento è piaciuto, con 21 euro si può riscattare il volatile e con 266 l’ecopollaio. In Spagna, alquilogallinas.es propone il noleggio di galline a 63 euro per un mese: poi, con 186 euro, si può riscattare tutto, ecopollaio compreso. In Italia, galline e pollaio si possono affittare per un mese nell’azienda agricola Tarangolo di Clusone (Bergamo) (per informazioni Gallinainaffitto.it).

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