Il business delle Olimpiadi… verdi

Un giro di 14 miliardi, 22mila posti di lavoro e uno stadio a basso impatto ambientale. Ecco come i giochi hanno fatto diventare eco una città... ...

Le Olimpiadi e il Pil inglese. I trentesimi Giochi olimpici della storia prenderanno il via a Londra fra dieci giorni, il 27 luglio. Due settimane di sport e divertimento e anche di puro business. Le Olimpiadi sono infatti l’evento sportivo economicamente più importante. Bank of England ha calcolato che quest’edizione frutterà alle casse del Tesoro britannico 10 miliardi di sterline, ovvero 12 miliardi di euro, l’equivalente di un punto di Pil. In più ha creato circa 22 mila nuovi posti di lavoro, la maggior parte temporanei.

I Giochi, un investimento da 14 miliardi. Londra si è aggiudicata ufficialmente le Olimpiadi nel 2005. Da allora è stato realizzato un business plan incentrato su due punti: sobrietà e praticità. La spesa finale è stata di 11,3 miliardi di sterline (14 miliardi di euro), molto meno dei 35 miliardi di euro di Pechino 2008. Lo Stato ha investito 9,3 miliardi per la costruzione degli impianti, del villaggio e la gestione della logistica attorno all’avvenimento, mentre altri due miliardi sono arrivati dal London Organizing Committee (Loc), società privata finanziata dalla vendita dei biglietti, dagli accordi di partnership strategica e dal merchandising. In più, ci si è dati l’obbligo di costruire opere in grado di avere una seconda vita anche dopo i Giochi. Paul Deighton, amministratore delegato del Loc: «Il 75% dei fondi stanziati sono finiti in infrastrutture che continueranno ad avere un utilizzo anche dopo la chiusura delle Olimpiadi».

Medaglie d’oro, ma non troppo. Le medaglie d’oro che si assegnano alle Olimpiadi in realtà hanno poco più dell’1,4% di metallo giallo. Il resto è tutto argento e rame. Valore reale: poco meno di mille euro. In tutto le medaglie realizzate per le premiazioni sono 4.700 e mostrano Nike, la dea greca della vittoria, da un lato e il logo dei Giochi olimpici dall’altro.

Diritti tv e internet. Spese a parte, le Olimpiadi sono una vera macchina da soldi. La principale fonte di entrate sono i diritti televisivi. Jacques Rogge, presidente del Comitato Olimpico Internazionale, ha calcolato in 3,5 miliardi di sterline i ricavi garantiti dalla vendita dell’evento a network ed editori. La grande novità è che il 15% di questa cifra sarà generato dai new media, come Internet e le apparecchiature mobili.

Un tesoretto da sponsor e biglietti. Le sponsorizzazioni dei Giochi olimpici frutteranno in totale 700 milioni di sterline, con i grandi brand, da Coca-Cola a Mc Donald’s, che hanno sborsato 100 milioni di dollari a testa per poter utilizzare i cinque cerchi nelle loro campagne pubblicitarie. Altri 700 milioni arriveranno dalla vendita dei biglietti, tutti esauriti e piazzati soprattutto via internet. La London Organizing Committee è riuscita così a spuntare prezzi interessanti e superiori alle previsioni, con un incasso finale maggiore di 200 milioni rispetto al preventivo.

Gli stadi ecologici. Lo Stadio Olimpico di Londra è quello a minor impatto ambientale mai costruito prima. Ha 80 mila posti, un sistema di recupero delle acque piovane per l’irrigazione del campo, e parte dei materiali provengono dal riciclo delle tonnellate di armi da fuoco e coltelli rinvenuti dalla polizia inglese. Il nuovo velodromo ha un sistema di ventilazione naturale che consente di evitare del tutto l’uso di aria condizionata e la copertura del tetto è stata studiata per far passare la luce in modo da ridurre al minimo l’uso di luci artificiali. Lo stadio del nuoto è stato costruito abbattendo drasticamente il consumo di energia necessario per i lavori. Per farlo sono stati usati blocchi di cemento armato prefabbricati che non sono appositamente stati dipinti. Tutti gli stand interni sono realizzati senza componenti dannosi per l’ambiente e saranno interamente riciclati al termine dei Giochi.

Oltre alla medaglia il premio. Gli atleti italiani alle Olimpiadi riceveranno dalla nostra Federazione 140 mila euro di premio per l’oro, 75 mila per l’argento, 50 mila per il bronzo.

Sei poltrone per Mennea. Con gli otto milioni di lire guadagnati vincendo l’oro nei 200 metri alle Olimpiadi di Mosca del 1980, Pietro Mennea si comprò sei poltrone Frau.

Pronti all’arrivo di un milione di turisti. Nei giorni delle gare olimpiche, oltre agli atleti e tutto il loro seguito, è previsto a Londra l’arrivo di un milione di turisti in più rispetto a un’estate normale. I maggiori consumi dovrebbero portare 750 milioni di sterline di guadagni. Secondo i calcoli di Oxford economics, i grandi brand della City incasseranno 184 milioni in più, gli hotel 122. Oltre 80 milioni andranno a ristoranti e bar, 79 ai supermercati mentre 39 saranno spartiti tra compagnie aeree e autonoleggi.

Le Olimpiadi delle sostenibilità. East London, uno dei quartieri più degradati della capitale inglese, è stato rilanciato e riqualificato proprio grazie al progetto delle Olimpiadi, all’insegna della sostenibilità e dell’inclusione delle comunità locali. Prima sono stati abbattuti oltre 200 vecchi edifici, con il recupero di quasi il 97 per cento del loro materiale, in gran parte ripulito e riutilizzato nella costruzione delle strutture olimpiche. Poi il suolo dell’area è stato setacciato per eliminare idrocarburi, arsenico, piombo, eredità del passato industriale dell’area. Anche i canali del Lea sono stati ripuliti e ampliati. Quanto all’energia, è stato costruito un Energy Center che produce elettricità con caldaie a biomassa e altre tecnologie verdi, mentre un secondo impianto recupera il calore generato.

Ai Giochi in auto elettrica. In occasione delle Olimpiadi sono state istallate in tutta Londra 120 stazioni per la ricarica delle auto elettriche. Realizzate da Ge Energy Industrial Solution, saranno utilizzate dalle 200 vetture verdi messe a disposizione degli atleti e degli staff. Al termine della manifestazione, le stazioni potranno essere utilizzate dagli automobilisti inglesi, entrando così a far parte della rete Source London, la più grande del Regno Unito, che nel 2013 conterà 1.300 stazioni.

Il made in Italy a Londra. Nel business di queste Olimpiadi c’è anche un po’ di made in Italy. È stata la milanese BravoSolution a fornire la piattaforma tecnologica per la gestione di tutti gli acquisti di opere e servizi messi in moto dai Giochi: un volume d’affari da circa 10 miliardi di euro. E poi la romagnola Technogym e la piemontese Mondo. La prima sta realizzando una ventina di palestre e in particolare quella del Villaggio olimpico destinata agli atleti di tutte le delegazioni, mentre alla seconda spettano tutte le forniture in materia di atletica e di altre nove discipline, basket e volley compresi. Sono poi prodotte da una piccola azienda italiana le posate usa-e-getta che saranno utilizzate dai 17 mila tra atleti, tecnici e dirigenti che alloggeranno nel Villaggio Olimpico di Londra quest’estate. La ditta Fabbrica Pinze Schio realizza tutto con materiali ecocompatibili, ricavati da fonti sostenibili e smaltibili attraverso il compostaggio. In tutto 15 milioni di pezzi per un valore di 350 mila euro.

Come muoversi e cosa non perdersi a Londra. Per sapere come raggiungere Londra durante le Olimpiadi nel modo più economico, come assistere dal vivo alle gare, cosa vedere e cosa assolutamente non perdersi, leggi qui l’articolo di Voce Arancio con tutti i consigli utili.

Olimpiadi, sempre di più. «Citius! Altius! Fortius!» (ovvero «Più veloce! Più in alto! Più forte!», il motto olimpico ufficiale).

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