I rincari li affronto così…

Come gestire l'aumento di benzina, luce e gas? Dalle pompe bianche ai bonus energia, piccoli stratagemmi per consumi più consapevoli...

Piovono rincari. Secondo le ultime rilevazioni trimestrali dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, un nucleo familiare tipo (con un consumo annuo di 2.700 kWh e di 1400 metri cubi di gas e con una fornitura di riscaldamento individuale, acqua calda e cucina) in un anno pagherà poco meno di 500 euro di luce e circa 1.230 di gas, quasi 220 euro in più rispetto alle proiezioni annue fatte dall’Authority a fine marzo 2011 (440 e 1070 euro). Altri 580 euro circa bisogna metterli in conto tra servizio idrico (331) e rifiuti (246), in totale circa 25 euro di incremento rispetto a precedenti rilevazioni [fonte: Rossella Cadeo, Il Sole 24 Ore 16/4/2012].

Come faccio a risparmiare? Bollette della luce e del gas sempre più care e aumenti della benzina che non lasciano tregua agli italiani: oggi, fare il pieno all’auto costa 18 euro in più rispetto a un anno fa [Gabriele Dossena, Corriere.it 1/4/2012]. Ma come fare per risparmiare? Corriere.it propone alcuni consigli per cercare di contenere i consumi e ridurre gli sprechi.

Attenzione ai listini. Il primo passo per chi deve fare benzina è avere l’occhio attento ai listini. In questo modo si può scegliere il punto di rifornimento più conveniente. In secondo luogo, una buona abitudine è quella di affidarsi al self service: in generale, facendo una media tra i vari distributori di benzina a livello nazionale, con il fai da te si risparmiano circa dieci centesimi al litro (che per un veicolo di media cilindrata e 60 litri di pieno significa 6 euro circa). Inoltre, anche i distributori no logo, le cosiddette “pompe bianche”, che non fanno parte cioè del circuito delle compagnie di distribuzione del carburante più note, permettono di risparmiare fino a 15 centesimi al litro. A questo proposito, sul sito Pompebianche.it (che conta 2264 pompe al 21 aprile) è possibile ricercare i distributori di questo tipo regione per regione.

Dove vado a fare benzina? Altroconsumo ha condotto un’inchiesta sui prezzi di 155 distributori a Milano, Roma e Napoli, scelti tra quelli di marca, indipendenti e all’interno dei centri commerciali, allo scopo di scovare i più convenienti. I risultati: anche in questo caso le pompe vincenti risultano quelle indipendenti, con un risparmio di qualche centesimo al litro, ma che moltiplicato per l’intera capienza del serbatoio fa anche 132 euro all’anno per due pieni da 50 litri di gasolio al mese. A Napoli e Roma, oltre alle accise nazionali, si applicano anche 2,5 centesimi (+ Iva) di addizionale regionale. A Milano, le addizionali non ci sono e i prezzi sono più bassi di soli 2 centesimi.

Alternativi è meglio. Scegliendo un carburante alternativo rispetto alla benzina, come il diesel, il gpl o il metano, il risparmio è maggiore. Altroconsumo ha calcolato che, con una media di 12.000 chilometri all’anno, il più conveniente risulta essere il metano. Con una macchina piccola, per esempio, con il diesel si risparmiano 283 euro, con il gpl 609 e con il metano 889, a fronte di una spesa annua per la benzina di 1.314 euro.

Un aiuto dalle app. Alcune app che facilitano la vita al guidatore: “Pompe Bianche”, per iPhone e iPad, costo: 1,59 euro. È pensata per la ricerca dei distributori indipendenti di carburante; “Prezzi Benzina”, gratuita; disponibile per Apple e Android. È un progetto collaborativo basato sulle segnalazioni dei consumatori. L’applicazione nasce dalla collaborazione tra Federconsumatori, Adusbef, Adiconsum e PrezziBenzina.it.

Gomme gonfie al punto giusto. Per risparmiare, è importante tenere sempre sotto controllo l’efficienza della propria automobile. Da un’indagine sui controlli di sicurezza eseguita da Bridgestone su 46.000 automobili in undici Paesi dell’Ue nel 2011, è emerso che il 63% degli automobilisti viaggia con pneumatici a bassa pressione. Questo comporta una perdita annua di 3,1 miliardi di litri di carburante, pari a 5 miliardi di euro e a 7,4 milioni di tonnellate in più di emissioni superflue di CO2 [fonte: Affari & Finanza 23/4/2012].

Evitate le sgommate. Corriere.it consiglia anche di mantenere una guida soft, senza accelerazioni brusche o sgommate alla partenza.

Dalla benzina alla bolletta della luce. Un’altro salasso per gli italiani è la bolletta della luce. Dal luglio del 2007, con la liberalizzazione del mercato elettrico, il cittadino può scegliere liberamente il proprio fornitore. Sul sito dell’Autorità per l’energia è disponibile il “Trova offerte”, un motore di ricerca che permette di «trovare e confrontare informazioni sulle offerte per la fornitura di elettricità e gas rivolte ai clienti domestici». Basta inserire il Cap del comune di interesse, il consumo annuo e la tipologia di offerta alla quale si è interessati.

C’è un bonus anche per te. Il cittadino che si trova in determinate condizioni economiche può usufruire del «bonus», sia elettrico che per il gas, introdotto dal governo e reso operativo dall’Autorità per l’energia con la collaborazione dei comuni. Ecco chi può usufruire delle agevolazioni:

–      bonus elettrico: tutti i clienti domestici intestatari di un contratto di fornitura elettrica, per la sola abitazione di residenza, con potenza impegnata fino a 3 kW per un numero di familiari con la stessa residenza fino a 4, o fino a 4,5 Kw per un numero di familiari con la stessa residenza superiore a 4, e appartenenti a un nucleo familiare con indicatore Isee non superiore a 7500 euro; appartenenti a un nucleo familiare con più di 3 figli a carico e Isee non superiore a 20.000 euro; presso i quali viva un malato grave che debba usare macchine elettromedicali per il mantenimento in vita (in questo caso senza limitazioni di residenza o potenza impegnata);

–      bonus gas, valido esclusivamente per il gas metano distribuito a rete (e non per il gas in bombola o per il gpl), per i consumi nell’abitazione di residenza: tutti i clienti domestici che utilizzano gas naturale con un contratto di fornitura diretto o con un impianto condominiale, se in presenza di un indicatore Isee non superiore a 7.500 euro o non superiore a 20.000 euro per le famiglie numerose (con più di 3 figli a carico).

Il contatore sott’occhio. Una ricerca inglese ha dimostrato che da quando i contatori sono stati installati dentro le cucine delle case popolari, i consumi di elettricità sono scesi del 15% circa [Gabriele Dossena, Corriere.it 1/4/2012].

E la tariffa bioraria? La tariffa bioraria, che le famiglie italiane possono scegliere dal giugno 2010. Consiste nell’applicazione di prezzi differenziati per l’elettricità a seconda dei diversi momenti della giornata e dei giorni della settimana. Dall’Autorità per l’energia: «Con i prezzi biorari l’energia elettrica si paga in base al prezzo di produzione all’ingrosso che varia di ora in ora: quando c’è poca richiesta di elettricità (la sera, la mattina presto, la notte e i festivi) il prezzo è più basso; nelle ore centrali della giornata, quando la richiesta è alta, il prezzo aumenta. Di fatto, con i nuovi prezzi biorari, l’energia elettrica: costa di meno dalle 19 alle 8 dei giorni feriali e tutti i sabati, domeniche e altri giorni festivi (questi periodi saranno indicati nella bolletta come fasce orarie “F2 e F3”); costa di più per i consumi dalle 8 alle 19 dei giorni feriali (questo periodo sarà indicato nella bolletta come fascia oraria “F1”)». Su Altroconsumo è presente un calcolatore che permette di scegliere il servizio migliore che fa risparmiare di più. A chi si applica la tariffa bioraria? «I nuovi prezzi biorari saranno applicati progressivamente e in modo automatico a tutti coloro che hanno un contratto di fornitura di energia elettrica alle condizioni stabilite dall’Autorità, cioè a chi non ha ancora deciso di cambiare il proprio fornitore di elettricità ed è quindi sul mercato tutelato. Per quanto riguarda il mercato libero, saranno invece le singole società di vendita a decidere se applicare o meno la tariffa bioraria» [dal sito di Edison].

Bioraria, conviene o no? In linea di massima, si può dire che la tariffa bioraria conviene se buona parte dei consumi di elettricità (i due terzi circa) sono concentrati nelle ore serali, nel fine settimana o nei giorni festivi. Per il dettaglio dei costi (differenze tra tariffa monoraria e bioraria), basta controllare i siti dei diversi fornitori.

Le offerte dei fornitori. Con il libero mercato, i fornitori hanno attivato offerte e promozioni per venire incontro ai clienti. Qualche esempio:

–      Enel. Con “Tutto compreso” luce o gas si può scegliere tra quattro taglie (S, M, L, XL) mensili in base alle proprie esigenze di consumo, pagando un prezzo fisso e invariabile per un anno. Nel caso della luce, per ogni kWh consumato oltre la soglia mensile, si applica un prezzo tutto compreso di 0,25 euro/kWh (taglia small), 0,27 euro/kWh (taglia medium), 0,29 euro/kWh (taglia large), 0,30 euro/kWh (taglia extra large); nel caso del gas, per ogni Smc (standard metro cubo) consumato oltre la soglia annuale della small si applica un prezzo unitario di 0,79 euro/Smc; per la medium e la large di 0,77 euro/Smc; per la extra large di 0,75 euro/Smc.

–      Edison. Con “Zero sorprese web” luce o gas, per esempio, si può scegliere tra dieci diversi stili di consumo. Ogni soluzione prevede un unico importo in €/mese fisso per 12 mesi ed un corrispondente quantitativo di consumo annuo. A fine anno, eventuali differenze rispetto allo stile di consumo scelto saranno conguagliate. Nel caso in cui si sia consumato di meno, Edison rimborsa il quantitativo.

–      Eni. Con “Relax Scacciapensieri luce e gas” i prezzi di gas e luce sono bloccati per due anni.

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