Auto, l’incentivo per comprarla

Quelle eco costano meno grazie alle agevolazioni governative. Si risparmia fino a 5mila euro......

Tornano gli eco-incentivi. Il Decreto Sviluppo è diventato legge e promette agevolazioni interessanti a coloro che rottameranno la propria auto per acquistare un nuovo veicolo a basso impatto ambientale: il bonus può arrivare fino a 5.000 euro.

140 milioni di incentivi. Gli eco-incentivi saranno erogati nel corso di un triennio, dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015 per un finanziamento massimo di 140 milioni di euro, suddivisi in 50 milioni per il 2013 e 45 milioni per il 2014 e il 2015. Sono finalizzati all’acquisto di auto elettriche, ibride o a carburanti alternativi, cioè metano o gpl, con emissioni inferiori ai 120 grammi di CO2/Km.

Contributo diviso tra cittadini e aziende. In realtà, solo il 30% di questi soldi sarà erogato ai privati cittadini. Il 70% dei contributi statali è destinato a Pubbliche amministrazioni e aziende, per l’acquisto di nuovi veicoli (esclusivamente in Italia), anche in leasing, e la conseguente rottamazione del mezzo inquinante in possesso.

Rottamazione. Per usufruire dei contributi previsti è necessario rottamare l’auto di cui si è proprietari. Per i privati non esistono vincoli temporali: le aziende, invece, potranno ottenere l’applicazione degli eco-incentivi rottamando un’auto che abbia almeno 10 anni di vita o, in caso di leasing, che sia in uso da almeno 12 mesi.

È riconosciuto uno sconto pari al:
a) 20 per cento del prezzo di acquisto, nel 2013 e 2014, fino ad un massimo di 5.000 euro, per i veicoli che producono emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km;
b) 15 per cento del prezzo di acquisto, nel 2015, fino ad un massimo di 3.500 euro, per i veicoli che producono emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km;
c) 20 per cento del prezzo di acquisto, nel 2013 e 2014, fino ad un massimo di 4.000 euro, per i veicoli che producono emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km;
d) 15 per cento del prezzo di acquisto, nel 2015, fino ad un massimo di 3.000 euro, per i veicoli che producono emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km;
e) 20 per cento del prezzo di acquisto, nel 2013 e 2014, fino ad un massimo di 2.000 euro, per i veicoli che producono emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km;
f) 15 per cento del prezzo di acquisto, nel 2015, fino ad un massimo di 1.800 euro, per i veicoli che producono emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km.
I modelli da acquistare.
I modelli sono quindi quelli a trazione elettrica, ibrida, a gpl, a metano, a biometano, a biocombustibili e a idrogeno. A seguire la lista delle autovetture vendute in Italia che rientrano nelle prime due fasce (fino a 95 grammi di CO2 per km).

MARCA E MODELLO- (CO2, G/KM)

CITROEN C-ZERO (0)
MITSUBISHI I MIEV
(0)
NISSAN LEAF
(0)
PEUGEOT ION
(0)
RENAULT FLUENCE ZE
(0)
RENAULT ZOE
(0)
SMART FORTWO ELECTRIC DRIVE
(0)
CHEVROLET VOLT (27)
OPEL AMPERA (27)
FISKER KARMA (51)
SMART FORTWO CDI 86)
CITROEN C3 1.4 E-HDI (87)
CITROEN DS3 1.4 E-HDI (87)
LEXUS CT 200H (87)
PEUGEOT 208 1.4 E-HDI (87)
SEAT IBIZA 1.2 TDI ECOMOTIVE
(89)
SKODA FABIA 1.2 TDI GREENLINE
(89)
TOYOTA AURIS 1.8 HYBRID (89)
TOYOTA PRIUS (89)
VOLKSWAGEN POLO 1.2 TDI BLUEMOTION (89)
ALFA ROMEO MITO 1.3 JTDM-2 (90)
FIAT PUNTO 1.3 MULTIJET ECO (90)
RENAULT MEGANE 1.5 DCI STOP/START (90)
RENAULT TWINGO 1.5 DCI  (90)
FIAT 500 0.9 TWINAIR  (92)
FIAT 500 C 0.9 TWINAIR (92)
SUZUKI ALTO 1.0 GPL (93)
KIA RIO 1.1 CRDI (94)
OPEL CORSA 1.3 CDTI 95BHP ELECTIVE S/S  (94)

VOLVO C30 1.6 D2 STOP/START (94)

VOLVO V40 1.6 D2 115 STOP/START  (94)
CHEVROLET AVEO 1.3 D ECO
(95)
CITROEN C3 1.6 E-HDI (95)
CITROEN DS3 1.6 E-HDI  (95)

I francesi danno di più. Nelle scorse settimane anche il governo francese ha messo ha disposizione una fiche da 500 milioni di euro per chi vorrà acquistare auto a basso impatto ambientale. Il piano di incentivi prevede un bonus di 7 mila euro per l’acquisto di auto elettriche e di 4 mila euro per le vetture ibride.

Rete di ricarica. Il ritorno degli ecoincentivi rientra in un piano più vasto finalizzato a favorire la mobilità sostenibile. Per esempio realizzando reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli elettrici o obbligando i comuni a prevedere nei regolamenti edilizi la messa a disposizione di colonnine di ricarica come condicio sine qua non per la costruzione di centri commerciali, uffici e capannoni industriali. Inoltre il governo stabilirà la regolamentazione dei tempi e dei modi di ricarica, nonché le tariffe. Infine verranno stipulati appositi accordi con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti  che promuoverà e valorizzerà la partecipazione congiunta di soggetti pubblici e privati.

Conversione, fondi già esauriti. A marzo il governo aveva già messo a disposizione 3,5 milioni di euro per convertire la propria auto a benzina in gpl o metano (con un bonus, rispettivamente, di 500 e 650 euro). Incentivi andati esauriti già ad ottobre, a dimostrazione che gli automobilisti italiani, tra sostenibilità ambientale e risparmio economico, sono sensibili all’argomento.

Incentivi a taxi ecologici e per disabili. Un accordo tra il comune di Roma e cinque case automobilistiche concederà 6 milioni di euro ai tassisti prezzi agevolati per l’acquisto di veicoli a energia pulita e più accessibili per i disabili. 5 mila euro per chi vuole rottamare il proprio mezzo e comprare un’auto Euro 5, ad alimentazione ibrida, a metano, a Gpl o elettrica; 7 mila euro per l’acquisto di veicoli euro 4 o superiori omologati per il trasporto di disabili, in particolare con un allestimento costituito dal sedile del passeggero girevole e rampa per la carrozzella; 10 mila euro per i tassisti che vogliono allestire la loro auto bianca con sedile girevole per disabili e sollevatore elettromeccanico della piattaforma per la carrozzella.

Dubbi sull’efficacia dell’auto elettrica. «Proprio quando stanno per arrivare anche in Italia gli incentivi per l’auto elettrica comincia a vacillare la validità stessa di queste vetture. Le vendite sono praticamente ferme (20 unità a settembre, circa 350 nei primi 9 mesi dell’anno), le colonnine di rifornimento introvabili così come i modelli sul mercato. Ma il mito vacilla anche per i primi studi scientifici che ne mettono in dubbio l’efficacia. Secondo l’università norvegese di scienza e tecnologie le auto elettriche inquinerebbero più delle tradizionali. Soprattutto «il contributo all’effetto serra è circa il doppio delle altre». Non solo, la produzione di batterie richiede l’uso di minerali tossici come il nichel, il rame e l’alluminio. Proprio un bel guaio…» (Valerio Berruti, la Repubblica)

In Spagna va molto l’usato. Intanto, nell’attesa di notizie migliore sul fronte dell’auto elettrica, il mercato delle automobili di seconda mano sta vivendo un vero e proprio boom. In Spagna, per esempio, su cinque auto vendute, quattro sono usate. Nel 2007 il rapporto era di uno a uno. Questo mercato cresce anche perché, a differenza di qualche anno fa, oggi le macchine di seconda mano hanno più o meno gli stessi accessori e optional di quelle nuove. E il prezzo? La media è diminuita di quasi il 5% e si è collocata attorno ai 12.400 euro, grazie all’incentivo di 2mila euro, che il governo spagnolo offre a chi acquista una macchina usata poco inquinante e con meno di un anno di vita.

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