Come proteggersi dall’elettrosmog

Carte da parati speciali, interruttori intelligenti, ciabatte e cordless eco: tutti i consigli per ridurre l’inquinamento elettromagnetico in casa

Antenne, schermi, computer, elettrodomestici, tablet, smartphone, persino l’impianto elettrico: le fonti di inquinamento elettromagnetico domestico sono numerosissime. Vediamo le accortezze che si possono adottare per limitare quello che è stato battezzato “elettrosmog”.

Distribuire gli elettrodomestici tra i locali. La prima accortezza è, se possibile, evitare di collocare la maggior parte degli elettrodomestici in una stanza, evitando così concentrazioni elevate di elettromagnetismo, e ridurre il tempo di utilizzo e di esposizione a queste apparecchiature. Per limitarne gli effetti, su cui gli studiosi ancora s’interrogano, in tutte le stanze si possono utilizzare interruttori speciali (il nome tecnico è “disgiuntori di rete”, si possono acquistare anche sul web a poche decine di euro) in grado di inibire il passaggio di corrente quando non è richiesta.

Ridurre l’elettrosmog in soggiorno. Se non si stacca la spina la radio, il televisore e, più in generale, tutti gli elettrodomestici emettono onde anche da spenti. Il problema si può risolvere collegando tutte le prese a una ciabatta: basterà premere soltanto un pulsante per togliere la corrente a tutti, e contemporaneamente risparmiare sulla bolletta. Secondo alcune discipline orientali quarzo, malachite, ametista, tormalina e cristalli di sale assorbono le onde elettromagnetiche: queste pietre si possono usare come soprammobili o fermacarte e tenerli vicino agli apparecchi inquinanti, in modo da limitarne l’impatto. Di notte spegnere il router del wi-fi e lasciare il cordless sulla base (preferibilmente in una stanza diversa da quella in cui si dorme). Se si deve acquistare, scegliere un telefono portatile eco, che si spegne automaticamente e non emette segnali quando non è in uso.

Difendersi dalle onde in cucina e in bagno. Bill Wolverton, ingegnere e biochimico che ha collaborato con la Nasa, sostiene che alcune piante siano in grado di assorbire i campi elettromagnetici: chi ha lo spazio, metta in cucina una piantina di Sanseveria, Tillandsia o Calancola, che contrastano i campi elettromagnetici e i gas sprigionati dal fuoco di cottura. Controllare l’età dei propri elettrodomestici: la tenuta dello sportello del microonde, per esempio, col tempo può peggiorare: quando lo si mette in funzione, mantenersi a una distanza di almeno 30 centimetri. Quando si compra un nuovo elettrodomestico, sceglierne uno di classe energetica alta. In bagno, tenersi a distanza dai dispositivi elettrici in modo da ridurre l’esposizione alle onde: Nel caso del phon, che è piccolo, basta posizionarlo a 20 centimetri dalla testa, una stufetta elettrica dovrà essere tenuta a mezzo metro.

Proteggere la camera dei bambini. Chi usa un apparecchio per sentire il pianto dei piccoli da una stanza all’altra, lo tenga ad almeno due metri di distanza dal lettino del bambino. Se lo si deve comprare, preferire un modello a bassissime emissioni. Alcuni tessuti, come tele fatte di cotone e leghe metalliche, permettono di schermare la stanza, proteggendola dalle onde che arrivano dall’esterno. Indicato per la camera dei bambini è anche il Tecnostan, materiale nato nell’abbigliamento che ora si usa anche per produrre carte da parati isolanti. Se possibile, evitare gli elettrodomestici negli spazi in cui i bambini passano molto tempo.

Schermare la camera da letto. Anche nella stanza in riposano gli adulti è bene limitare la presenza degli elettrodomestici. Quando si dorme impianti stereo, radiosveglie e telefoni cellulari devono essere allontanati dal letto. Controllare che la testiera non sia appoggiata a un muro su cui si trovano il quadro elettrico, i cavi dell’impianto o un router. Fare attenzione anche a quello che c’è dall’altra parte della parete: no a elettrodomestici e altri apparecchi.

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