I Clusters, la novità assoluta di Expo Milano 2015

Sono gli spazi espositivi più innovativi e multiculturali, sviluppati intorno a temi condivisi da popoli e nazioni, mettendo al centro il visitatore e la sua esperienza.

Rispetto alle precedenti esposizione universali, i Cluster sono una assoluta novità che ha caratterizzato Expo Milano 2015: per la prima volta i Paesi non sono stati raggruppati in padiglioni collettivi secondo criteri geografici, ma anche secondo le proprie identità alimentari. In questo modo il “Tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” viene trattato in condivisione, privilegiando l’interazione tra popoli. Nel sito ci sono nove Clusters multiculturali, in cui ogni Paese presente ha un proprio spazio espositivo. Tutte queste strutture si trovano lungo il Decumano (la strada principale dell’Expo); prima di proseguire vi suggeriamo qualche consiglio per orientarvi più facilmente all’interno del sito e trovare i padiglioni senza alcuna fatica.

Cluster del riso, abbondanza e sicurezza. Si trova lungo il Decumano ed è facilmente raggiungibile partendo dagli ingressi Ovest Fiorenza e Triulza, percorrendo meno di 600 m a piedi. Il padiglione tematico è dedicato al riso, l’alimento base per quasi tre miliardi di persone. Per la popolazione mondiale, in continua crescita, il riso rappresenta la fonte primaria di nutrimento anche perché, grazie alla sua adattabilità, può essere in grado di crescere praticamente ovunque. La struttura: entrando ci si trova immersi in una risaia “in miniatura”, una mostra di aree coltivate con diverse tipologie di riso. Leggende, miti e storie coinvolgono il visitatore in un percorso ricco di informazioni. Per mangiare: all’interno ci sono due chioschi che propongono risotto basmati (7 euro), piatti a base di riso e paratha, pane indiano che assomiglia a una piadina (5 euro). Si possono fare degustazioni anche in Bangladesh, in Sierra Leone e nel Basmati Pavilion (intorno a 10 euro). Orario di apertura: dalle 10 alle 21. Paesi appartenenti al Cluster: Bangladesh, Cambogia, Sierra Leone, Myanmar, Repubblica Democratica Popolare Laos

Sviluppo dei contenuti: Università degli Studi di Milano Bicocca. Area totale: 3.546 mq. Tour virtuale: il cluster del riso in 3D

riso1Fig.1 Il Cluster del riso

Cluster cacao e cioccolato, cibo degli dei. A poco più di 50 metri, proseguendo lungo il Decumano, si trova il Cluster del cacao, il più apprezzato da voi lettori di Voce Arancio, che parla di questo alimento coltivato da millenni, con un ruolo centrale nell’alimentazione e nella cultura dei Maya e degli Aztechi. Tra le preparazioni in cui veniva impiegato dagli Aztechi una era la bevanda amara chiamata “xocolātl”. Un’altra ricetta della tradizione univa le fave di cacao al peperoncino. Usato come cibo, bevanda e moneta, il cacao divenne simbolo di energia, fertilità e vita. Oggi più di trenta Paesi in via di sviluppo lo producono e per la loro economia rappresenta la principale fonte di guadagno. La struttura: l’impressione è di entrare in una giungla e il concept trae infatti ispirazione dai luoghi in cui il cacao viene coltivato, come le piantagioni delle aree tropicali e subtropicali. Per mangiare: ovunque c’è qualcuno che sta lavorando il cacao. Le varie postazioni “street stand” propongono tutto a base di cioccolato, da praline, a kebab, a pizze di cioccolato (da 3 a 7 euro). Orario di apertura: dalle 10 alle 21. Paesi appartenenti al Cluster: Camerun, Cuba, Gabon, Ghana, Sao Tomé Principe

Sviluppo dei contenuti: Università Cattolica del Sacro Cuore. Area totale: 3.546 mq. Tour virtuale: il cluster del cacao in 3D

cioccolato2Fig. 2 – Il cluster del cacao e del cioccolato

Cluster del caffè, l’alimento delle idee. Sempre proseguendo lungo il Decumano, di fronte al Padiglione della Cina si trova il Cluster del Caffè, dove si racconta il passato, il presente e il futuro di questo alimento: il prodotto, il suo percorso dal chicco alla tazzina, le storie e le tradizioni dei Paesi coltivatori e di quelli consumatori. Dopo aver seguito il chicco lungo le rotte che attraversano gli oceani, si viene conquistati degli aromi che sprigiona la tostatura e l’esperienza vissuta si concretizza con la degustazione di una tazzina di caffè. La struttura: le immense piantagioni di caffè all’ombra delle foreste tropicali in Africa e in America Centrale hanno ispirato il progetto del Cluster. L’architettura degli spazi richiama infatti i rami più alti degli alberi all’ombra dei quali crescono le piante di caffè. Per mangiare: c’è un bar che offre i caffè dei Paesi presenti nel padiglione; per chi volesse fermarsi in pausa pranzo ci sono anche panini e piatti freddi e caldi (meno di 12 euro). Orario di apertura: dalle 10 alle 21. Paesi appartenenti al cluster: Burundi, El Salvador, Kenya, Ruanda, Uganda, Yemen, Etiopia, Repubblica del Guatemala, Repubblica Dominicana, Timor-Leste

Sviluppo dei contenuti: Università Commerciale “Luigi Bocconi”; Politecnico di Milano. Area totale: 4.427 mq. Tour virtuale: il cluster del caffè in 3D

caffe3Fig. 3 – Il cluster del caffè

Cluster di frutta e legumi, immancabili nella nostra dieta. Più o meno a metà del Decumano, ma dall’altra parte della via, si trova il Cluster di frutta e legumi, alimenti di base che si consumano sin dall’antichità: gli antichi Egizi, i Greci e i Romani conoscevano già molteplici varietà di prodotti e nel corso del Medioevo le tecniche della coltivazione vennero perfezionate. Furono i primi coloni a portare in America piante e semi che si diffusero in tutto il continente favorendo i commerci. Per la loro centralità in agricoltura e il loro apporto calorico i legumi sono la coltura ideale per ridurre la povertà e la fame migliorando le condizioni di salute e di nutrizione. La struttura: negli spazi del Cluster Frutta e Legumi vi sono aree coltivate con piante di diverse tipologie. Intorno a una piazza centrale, ispirato dalle forme, dai profumi e dai colori, il visitatore può partecipare agli eventi e ammirare gli allestimenti tematici. Orario di apertura: dalle 10 alle 21. I paesi appartenenti al cluster: Benin, Gambia, Guinea, Guinea Equatoriale, Repubblica del Kyrgyz, Repubblica Democratica del Congo, Sri Lanka, Uzbekistan, Zambia

Sviluppo dei contenuti: Università Vita Salute S. Raffaele. Area totale: 3.705 mq. Tour virtuale: il cluster frutta e legumi in 3D

frutta4Fig. 4 – Il cluster di frutta e legumi

Cluster delle spezie. L’ingresso di Expo più vicino al Cluster delle spezie è quello Sud, di Cascina Merlata, da cui basta percorrere il Cardo (la via secondaria di Expo) e poi un breve tratto del Decumano, per una distanza totale di 500m a piedi. Secondo alcuni storici, fu proprio il redditizio commercio delle spezie a favorire le esplorazioni e la scoperta di alcune nuove aree geografiche della Terra. Nell’ultimo decennio, la produzione annuale di spezie è cresciuta del 4,3%, mentre il commercio ha avuto un rialzo medio del 5,8% annuo. Consumatori più esigenti, abitudini alimentari più salutari e la globalizzazione, probabilmente favoriranno un nuovo incremento nel loro commercio. La struttura: le mappe che storicamente hanno guidato gli esploratori alla scoperta del mondo e alla ricerca delle spezie suggeriscono un viaggio tra le culture. In tutto il mondo si riscontrano moltissime differenze nella coltivazione e nell’utilizzo delle spezie in cucina, in medicina, nei rituali sociali e culturali al confine con la magia; il percorso mostra al visitatore tutte quelle usate nei Paesi che appartengono al Cluster. Per mangiare: vengono offerti gustosi piatti speziati nel Padiglione dell’Afghanistan (da 5 a 15 euro) che mette a disposizione tavolini e ombrelloni all’esterno. Orario di apertura: dalle 10 alle 21. Paesi partecipanti al cluster: Afghanistan, Brunei Darussalam, Repubblica Unita della Tanzania, Vanuatu

Sviluppo dei contenuti: Università IUAV di Venezia. Area totale: 3.702 mq. Tour virtuale: il cluster delle spezie in 3D

spezie5Fig. 5 – Il cluster delle spezie

Cluster cereali e tuberi, i semi della civiltà. Questo Cluster si trova lungo il Decumano, ma nel settore Est dell’Esposizione, per cui è consigliabile l’ingresso Roserio. I cereali sono alla base della dieta della maggioranza della popolazione mondiale grazie alle loro proprietà nutrizionali, al loro costo contenuto e alla loro capacità di soddisfare immediatamente la fame. Nonostante ne esistano oltre diecimila varietà diverse, solo poche continuano a essere coltivate da oltre duemila anni. Molte di queste colture potrebbero contribuire ad affrontare importanti sfide globali, incrementando in modo sostenibile la fertilità di terreni marginali non adatti alla coltivazione di mais, riso e grano e rispondendo all’aumento della domanda di cibo nei prossimi decenni. La struttura: lo spazio è un vero e proprio villaggio espositivo e il progetto architettonico richiama, nella sua copertura, la forma di un grande camino. Per mangiare: un ristorante pizzeria offre prodotti fatti con farina integral-bianco (una tipologia che abbassa l’indice glicemico) e piatti tradizionali. Inoltre ci sono aree dedicate alla distribuzione di piatti a tema come, ad esempio, il Crocoburger dello Zimbabwe (l’hamburger con carne di coccodrillo). Orario di apertura: dalle 10 alle 21. I paesi partecipanti al cluster: Bolivia, Congo, Haiti, Mozambico, Togo, Venezuela, Zimbabwe

Sviluppo dei contenuti: Università degli Studi di Milano. Area totale: 3.820 mq. Tour virtuale: il cluster di cereali e tuberi in 3D

Mancano ancora alcuni Cluster tematici da conoscere, quale vorresti visitare? Vota il tuo preferito. Dopo questo lungo giro è giunto il momento di gustarsi qualche specialità culinaria italiana o esotica: per apprezzare i piatti del mondo senza spendere una fortuna potete seguire la nostra guida tra assaggi, chioschi e ristoranti di EXPO. Continuate a seguire i nostri aggiornamenti all’interno della sezione Expo. Buona visita a tutti!

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