C’è chi prova a immaginare il prossimo futuro

Lettura del pensiero e riconoscimento biometrico: tecnologie da fantascienza che in cinque anni potrebbero essere una prassi quotidiana...

Lettura della mente e riconoscimento biometrico sono tecnologie in via di sviluppo con grandi possibilità di applicazione. Il loro uso potrebbe diventare nel giro di pochi anni una prassi quotidiana, ecco perché l’Ibm le ha inserite tra le 5 tecnologie che cambieranno il mondo tra 5 anni.

Cinque anni nel futuro. Ogni anno l’azienda informatica americana Ibm presenta uno studio sulle cinque innovazioni che potrebbero cambiare il modo di vivere, lavorare e giocare nei successivi cinque anni a venire. La scelta avviene tramite studi sociali e di mercato, nonché in base ai risultati ottenuti nei laboratori dell’azienda distribuiti in tutto il mondo. Lettura della mente e riconoscimento biometrico, ma non solo: ecco quelle individuate quest’anno dal progetto chiamato “5 in 5”.

1. Senza password. Oggi è necessario utilizzare una o più password per ogni sito, carta di credito, sim telefonica in proprio possesso. Nel giro di qualche anno potrebbe non essere necessario; saranno gli stessi dispositivi ad assicurarsi dell’identità dell’utente. Come? Lettura biometrica, ovvero il riconoscimento di ogni individuo tramite le singole peculiarità fisiologiche (voce, impronte digitali, retina, …). Difficili da contraffare e quindi più sicure.

Prelievo col dito. Fabrizio Borracci, ex dipendente di un’agenzia di servizi automobilistici, si accorse durante un viaggio all’estero che la sua carta di credito era stata clonata. Da questa disavventura è nata una carta che utilizza la lettura delle impronte digitali al posto del solito pin: PinKey Smart. Questa smart card biometrica è compatibile con i canonici circuiti internazionali ed è del tutto simile alle normali carte di credito. Il principio è applicabile anche per altri sistemi di pagamento elettronico, carte di identità, tessere sanitarie e home banking. Il progetto è già pronto e potrebbe essere nelle nostre tasche prima di 5 anni.

Impeccabile. La tecnologia che offre più garanzie è la scansione dell’iride. Una ricerca svolta dal National Physics Laboratory britannico ha dimostrato che, su oltre 2,7 milioni di tentativi, la scansione dell’iride non è incappata in alcun errore di identificazione.

2. Lettura della mente. Gli scienziati stanno lavorando per far sì che la mente umana possa essere collegata a dispositivi come computer e smartphone. Comporre un numero telefonico semplicemente pensandolo o muovere un cursore sul monitor del proprio pc potrebbero essere scene non più relegate ai film di fantascienza. Sono stati creati caschi muniti di sensori capaci di leggere l’attività cerebrale, e di conseguenza intuire stati d’animo, espressioni facciali, livelli di concentrazione e pensieri, senza che il soggetto faccia alcun movimento. Le possibili applicazioni sono svariate; inizialmente saranno utilizzate per videogiochi e dall’industria dell’intrattenimento, poi potrebbero avere grossi riscontri in campo medico e psichiatrico.

Via il telecomando. Un primo esperimento è stato svolto dall’azienda di elettrodomestici . In agosto la società cinese ha presentato all’Ifa di Berlino (tra le più importanti fiere internazionali di tecnologia) un dispositivo che con il pensiero svolgerà le attività di un telecomando. Si presenta come un cerchietto da mettere nel mezzo della fronte, con un ulteriore sensore da applicare al lobo dell’orecchio. Per ora è possibile fare solo un gioco in cui si fa esplodere una botte, ma a questo punto il passo verso un telecomando mentale è (relativamente) breve.

Cambio cerebrale. La Toyota sta lavorando sulla bici del futuro. Il progetto Prius Project Parlee PXP punta a realizzare una bicicletta futuristica in cui le marce si cambiano col pensiero. All’interno del casco sono disposti elettrodi capaci di leggere le onde cerebrali, i comandi sono così inviati via bluetooth al cambio che ingrana le marce.

3. Produrre energia con tutto ciò che si muove. In tempi in cui cresce la necessità di produrre energia pulita, potrà essere di grande aiuto farlo da soli. Tutto ciò che è in movimento o produce calore, è potenzialmente in grado di generare corrente. Sarà possibile ricaricare una batteria mentre pedaliamo in bicicletta, di ricavare energia dall’acqua che passa nelle tubature di casa, dal calore prodotto dal pc o dalle scarpe mentre si cammina. Se tutta l’energia cinetica e termica prodotta non andasse sprecata, ma venisse accumulata, si otterrebbe ad un significativo risparmio energetico. Tra cinque anni potrebbero esserci le tecnologie adatte per fare questo direttamente da soli e a casa propria.

4. Sparisce il divario tecnologico. Nella società globale, crescita e ricchezza sono strettamente collegate al livello d’accesso all’informazione. Oggi per essere informati è indispensabile connettersi tramite apparecchi mobili. Nel giro di 5 anni l’80% della popolazione mondiale sarà in possesso di un cellulare, per questo gli studiosi dell’Ibm ipotizzano che il divario tecnologico sarà ridotto (se non eliminato). Nessuno rimarrà culturalmente isolato.

Smartphone nel villaggio. L’Ibm ha condotto delle prove in India. Portando in villaggi rurali degli smartphone, è stato possibile sfruttare la capacità di riprodurre suoni per alfabetizzare la popolazione. La popolazione di quei villaggi ha potuto accede a una quantità di informazioni del tutto nuova, portando ad un netto miglioramento delle loro condizioni di vita. Ora possono controllare le condizioni atmosferiche, pianificare i loro raccolti e vedere quando il medico verrà nella loro città.

5. Spam di qualità. Quanta posta indesiderata si riceve ogni giorno via mail? Lo spam è un fenomeno molto difficile da eliminare, meglio quindi renderlo utile; tra cinque anni sarà infatti personalizzato e mirato alle nostre necessità. Ibm sta lavorando a filtri per la posta elettronica capaci di selezionare automaticamente gusti e dati dai social network e dalle impostazioni raccolte navigando su internet. La posta saprà cosa vuole il destinatario, starà all’utente poi farne ciò che vuole.

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