5 consigli per dire addio ai rumori in casa

Quasi un terzo degli italiani deve fare i conti con l’inquinamento acustico domestico: ecco i nostri suggerimenti per ritrovare la tranquillità.

Il rumore in casa non è solo fastidioso, ma può diventare causa di problemi di salute. La conferma arriva da Coping with noise, ricerca di Amplifon e Gfk Eurisko: il 29% degli italiani è esposto a livelli di inquinamento acustico eccessivi anche tra le pareti domestiche.  Basti pensare al vicino rumoroso che suona la batteria o trascina le sedie sul pavimento o, ancora, alla gente che chiacchiera in strada fino a notte fonda: rumori vari che possono compromettere la quiete domestica. Ecco una serie di accortezze che aiuteranno a gestire il problema e ritrovare il piacere di stare in casa in tranquillità.

1. Prestare attenzione già nella scelta dell’appartamento. Gran parte dei rumori che si avvertono in casa derivano dagli impianti condominiali, come la centrale termica per chi vive al primo piano o il vano ascensore per chi abita all’ultimo. In caso di affitto o di acquisto, quindi, tenere conto anche di questi fattori che, alla lunga, possono creare fastidi. I rumori, però, possono arrivare anche dall’esterno e dipendere, per esempio, dalla presenza, intorno all’immobile, di strade trafficate, ferrovie, fabbriche, esercizi commerciali ecc. Prima di confermare l’acquisto o la locazione, quindi, tornare sul posto più volte, meglio se in orari diversi.

2. Posizionare piante e mobili in modo strategico. Chi ha un balcone o un terrazzo può attutire i rumori creando una barriera verde e insonorizzando così le stanze a costo zero. Un’idea può essere creare una siepe di bambù in balcone: pianta sempreverde, il bambù non ha bisogno di molte cure e in primavera si infittisce. Una barriera del genere è perfetta, per esempio, per limitare il ronzio che arriva dai condizionatori dei vicini di casa o per attutire le chiacchiere che provengono dalla strada. Altra soluzione è quella di usare dei mobili nei punti giusti. Se, per esempio, la parete della propria camera da letto confina con la camera del bambino dei vicini che piange sempre, una libreria con gli scaffali pieni di volumi o l’armadio dei vestiti saranno un’ottima barriera. Questi elementi funzionano infatti da strato fonoassorbente e possono contribuire ad abbassare il rumore fino a quattro decibel.

3. Usare sughero o altri materiali fonoassorbenti. Il sughero è un materiale naturale che attutisce i suoni e, in più, abbassa i consumi energetici perché riduce la dispersione del calore. Messo sul pavimento o sul soffitto, come strato intermedio tra il calcestruzzo e il rivestimento, è un buon alleato per difendersi dal calpestio del piano di sopra. Alternativa al sughero possono essere il legno, la canapa o le fibre di kenaf pressate, che si possono trovare facilmente nei negozi della grande distribuzione.

4. Controllare gli infissi. Gli infissi devono essere installati a regola d’arte. In caso di infissi datati e con vetri singoli, la prima cosa da verificare è che il telaio e controtelaio già esistenti siano perfettamente allineati: se non lo sono il rumore potrebbe penetrare tra le fessure da cui. Un maggiore isolamento è garantito dai serramenti di ultima generazione: in più, installandoli è possibile sfruttare le detrazioni fiscali. La legge di Stabilità 2016, infatti, ha confermato l’Ecobonus, ossia la detrazione fiscale del 65% per tutte le spese di efficientamento energetico (come acquisto di infissi, caldaie, cappotti termici, pannelli solari per l’acqua calda ecc.) sull’appartamento di proprietà del contribuente.

5. Rivolgersi agli enti preposti. Se queste strategie non risolvono la situazione, ci si può rivolgere all’ufficio politiche ambientali del proprio Comune di residenza: se chi disturba è un supermercato o un locale notturno, un tecnico del Comune verrà a verificare che non siano stati superati i limiti permessi dalla legge sull’inquinamento acustico (la 447/95). Sul portale dell’Associazione italiana per la difesa dal rumore è inoltre disponibile un’ampia casistica di situazioni e possibili soluzioni, anche dal punto di vista legale.

 

Per poter visualizzare i commenti devi accettare i cookie facoltativi, clicca qui per cambiare le tue impostazioni sui cookie.